Tutorial: 123d circuits

Come preannunciato nel precedente post, ritengo 123d circuits sia un’utile strumento didattico, pertanto offrirò questa competenza in più ai miei allievi di 3′, 4′ e 5′ operatori elettrici/elettronici attraverso un paio di lezioni che farò subito in questa settimana.

Passo 1: create un account su 123d circuits

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una volta registrati sarete reindirizzati sulla vostra pagina privata da cui potrete avere accesso a tutte le funzionalità.

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da questa pagina potrete:

  • realizzare un nuovo circuito
  • aggiungere nuovi componenti
  • importare da un progetto Eagle

Passo 2: create il vostro circuito su breadboard

Fate click sul pulsante “New circuit” che trovate nel menù a destra

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  • assegnate un nome al vostro circuito
  • selezionate: Breadboard circuit including simulation
  • fate click su: Create New!

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Nel mio caso ho dato il nome LED.

Passo 3: disposizione componenti

Utilizzando gli strumenti del menù a destra, disponete i componenti sulla breadboard. Un click sul componente desiderato e poi trascinate fin sulla breadboard, il collegamento al foro della basetta avviene quando uno dei reofori assume la forma di un quadratino.

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Se vi posizionate su un qualsiasi punto della breadboard, noterete in corrispondenza della punta della freccia del mouse,a la comparsa di un quadrato rosso, che identifica il punto di connessione scelto ed in verde tutti i fori in serie collegati:

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L’inserimento di una connessione con un filo avviene facendo click su un foro e trascinando sul foro di arrivo, come dettagliato nell’immagine allegata:

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Passo 4: inseriamo nome e valori componenti

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Formattazione del testo con Markdown

markdown
È questo il periodo dell’anno che dedico parte del tempo al pensiero creativo in cui cerco strategie diverse per migliorare il mio lavoro.
Ho deciso di riprendere la tradizione incominciata qualche tempo fa di scrivere gli articoli non solo per i miei studenti, ma anche per me 🙂 in modo che possa conservare in maniera ordinata informazioni che posso riprendere per la mia formazione e organizzazione.

Nella lunghissima lista dei ToDo trovo la nota: “imparare ad usare il Markdown per velocizzare la scrittura di documenti su internet“.

Procedo… seduto all’ombra di un albero con l’iPad sulle gambe.

Estraggo l’elemento dal ToDo e ne costruisco una mappa mentale che mi consente di progettare e pensare a “a ruota libera“.

Ma cos’è il Markdown?

Tutto nasce dall’esigenza di poter scrivere in ogni luogo con qualsiasi strumento, in modo rapido, senza vincoli tecnologici legati allo strumetto hardware o software, in breve concentrarsi sul contenuto.

Markdown è un linguaggio di markup creato da John Gruber e Aaron Swartz che consente a blogger e scrittori di ogni tipo di scrivere testi in maniera veloce utilizzando una sintassi estremamente semplice ed efficace permettendo poi di convertire i testi in (X)HTML immediatamente fruibile senza la paura di dimenticare la chiusura di tag HTML o fare errori di scrittura di tag.

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Nuovo sito dell’IC Vittorino da Feltre di Torino

Di recente ho realizzato il nuovo sito dell’Istituto Comprensivo: Vittorino da Feltre di Torino.

L’istituto comprende:

  • la Scuola dell’Infanzia di Via Garessio;
  • la Scuola Primaria Vittorino da Feltre;
  • la Scuola Secondaria di I grado Enrico Fermi;
  • la sezione di Scuola dell’Infanzia in ospedale;
  • le sezioni di Scuola Primaria in ospedale.

Il sito è basato sul CMS WordPress e sarà gestito da una redazione costituita da: Dirigente scolastico, DSGA, Docenti e personale ATA.

Al personale preposto della scuola ho impartito un corso sulla gestione del sito, inoltre su richiesta di alcuni docenti, al fine di ottimizzare anche l’organizzazione didattica è stato fatta una breve introduzione all’uso delle Google Apps.

Vittorino da Feltre

Calitri Sponz Festival 2013

Calitri Sponz Fest 2013

News dal mio paese…

Dal sito Calitri Sponz Fest

Calitri Sponz Fest è il primo Festival della musica da sposalizio che si terrà nella città di Calitri dal 28 al 30 agosto 2013.
Il matrimonio e’ il rito fondante della comunità e  l’obiettivo del Fest è quello di essere un’originaleoccasione di comunità per rinnovare e recuperare le tradizioni legate al rito più ancestrale: le nozze.

Musica, mostre, installazioni, momenti d’ incontro e di studio invaderanno e contamineranno a pieno la città di Calitri, luogo suggestivo e ricco di magia con uno dei centri storici più particolari d’Italia.

Sponz, viene da Sponzare, una parola vicino a sponsale , ma che viene da spugna.
Letteralmente significa imbeversi, inzupparsi , infradiciarsi
Questo termine viene usato per parlare del baccalà che viene venduto rigido e salato  e che per essere reso commestibile deve essere messo in  ammollo, deve appunto “sponzare” almeno tre giorni , cambiandogli spesso l’acqua. A quel punto, quando perde rigidità e salinità, diventa buono da mangiare.

Così vuole fare con “noi” lo Sponz Fest.

Per maggiori informazioni:

Spot Sponz Fest 2013

Momenti di creazione dei lenzuoli macchiati da parte delle donne del paese – Calitri Sponz Fest 2013

Il confessionale laico

Casa del Comune di Calitri
Casa del Comune di Calitri (AV)

Racconti brevi di una vacanza calitrana.

Il “confessionale laico” è il nome che riservo ad un luogo che concilia la meditazione: il barbiere.
Dal barbiere si instaurano relazioni, si pratica analisi di gruppo, è Il luogo dove puoi venire a conoscenza di tutto ció che è accaduto che accade e che accadrà in paese; dal barbiere passano tutti, parroco e sindaco compresi. Anche se manchi da un anno, in meno di un’ora, gli avventori, in attesa dell’opera dell’abile e paziente barbiere, mastro Giovanni, sono in grado di informarti su tutto: politica locale, amori, tradimenti ed ovviamente morti e nascite.
Il ticchettio continuo delle forbici e il fruscio delle foglie degli alberi della piazza fanno da mantra, un mantra meridionale, ad esso si aggiungono gli odori di quell’acqua di colonia che tanto mi ricorda mia nonno.
Lo shampoo non è solo una: “lavata di testa”, ma un massaggio che induce alla confessione di qualsiasi cosa, un momento di pace interiore in cui riesco a sopire il cervello pieno di pensieri e voci. Quando l’opera si conclude sul mio non più folto crino gli occhi a fatica si aprono e restano bloccati a metà altezza per qualche minuto, l’attimo di godimento cessa non appena comprendo che l’immagine da ebete che si riflette sullo specchio è la mia, esercitando un’incredibile forza sulla mi volontà mi obbligo ad aprire totalmente gli occhi, ma prima di riprendere totalmente conoscenza un pennello morbidissimo da barba intriso di sapone viene usato per preparare al taglio le basette, ogni carezza sprigiona un soffio sul mio viso al profumo di mentolo e le palpebre si riposizionano a metà altezza. Mentre l’opera dell’abile maestro va avanti in lontananza avverto lo strombazzare dei clacson che fanno da coro al matrimoni che si è appena celebrato nella vicina chiesa… per un’istante un capello mi vien tirato dalle forbici del barbiere, il pizzicore che avverto è la dissonanza che mi fa apprezzare ancor di più il momento, i più yogici direbbero il “quì ed ora”, “vivi l’attimo”, io più semplicemente dico: “godi come un riccio e non pensare ad altro”.
I gesti e il suono del dialetto ha un ritmo sincronizzato con il mio respiro e per un attimo ho l’impressione che tutto ciò che mi circonda è al posto giusto. L’opera si conclude con una delicata spennellata sul viso per far volar via i capelli tagliati che mi solleticano il naso ed una bella spruzzata di borotalco sul collo per sopire il leggero rossore provocato dal taglio con il rasoio. Un sospiro, un leggero stiracchiamento delle gambe, quasi che fosse un risveglio mattutino e poi l’atto dovuto per questa “terapia”, il pagamento a cui volentieri aggiungo una mancia. Esco dalla bottega, la luce intensa mi costringe a proteggermi gli occhi, pochi passi e mentre discendo per giungere in piazza inciampo su uno dei gradini, rialzo gli occhi e lo sguardo si posa su una lapide posta sull’ingresso principale del comune quella del mio trisavolo che con eroica impresa aveva donato la sua vita alla scienza. Un saluto al lontano parente e via… alla ricerca di altri attimi di pace…
…ma quanto è bello il Sud.
Colline calitrane

Colline calitrane