Idee innovative nella costruzione di robot osservando la natura

E’ icredibile come l’osservazione della natura possa far nascere nuove idee per la costruzione di una nuova tipologia di robot è questo il caso del pesce coltello o in inglese: knifefish.
Il professore Malcolm MacIver della Northwestern University ha realizzato un pesce robot che può nuotare in avanti, indietro e in verticale usando la sua pinna simile ad un nastro.
Le osservazioni hanno mostrato che il movimento orizzontale avanti e indietro avviene creando l’onda dalla testa alla coda o viceversa e il movimento verticale avviene creando contemporaneamente due onde una dalla testa alla coda e una dalla coda alla testa, queste due onde si scontrano e si annullano al centro del pesce creando una spinta verso l’alto.

The Incredible Robot Fish from Northwestern News on Vimeo.

fonte: Neatorama

Pillole di tecnologia didattica: realizziamo una penna per iPad a bassissimo costo

E da un po’ che utilzzo l’applicazione per iPad Penultimate per prendere rapidamente appunti, ma ottenere la stessa precisione di scrittura che si ha con una penna usando il dito è piuttosto difficile.
Per poter scrivere su iPad oltre che con il dito ovviamente, potete utilizzare una penna capacitiva, ma le proposte commerciali che trovate on-line a mio parere, sono troppo costose se considerate la semplicità tecnologica del dispositivo, ritengo assurdo pagare 20€ o più per un pezzo di metallo ed una goccia di gomma conduttiva. Allora ho fatto qualche ricerca on-line per trovare qualche progetto ed ho visto che gran parte delle realizzazioni utilizzano la schiuma conduttiva, la spugna nera utilizzata ad esempio per proteggere i circuiti integrati o i circuiti elettronici, ma trovare un negozio di elettronica che vende questa schiuma è impresa ardua.
A questo punto mi sono ricordato che tempo fa, facendo alcuni esperimenti a scuola per spiegare la differenza tra materiali conduttori, semiconduttori ed isolanti utilizzai materiali di uso comune che si possono trovare in casa, con stupore mio e dei miei allievi, ci accorgemmo che la spugna per pulire le superfici di bagni e cucine, presa in prestito dalla bidella (quelle ruvide da una parte) risulta conduttiva

eureka!
Problema risolto.

Le spugne in cellulosa vegetale sono conduttive! (precisazione di Michele nei commenti)

Materiali per questa prova pratica di tecnologia didattica:

  • allungamatita (costo può oscillare tra 1 e 3 €)
  • spugna da cucina (essenziale che sia conduttiva)
  • forbici e cutter

Per poter sostenere la spugna che utilizzerò come pennino ho necessità di un supporto che deve necessariamente essere di metallo al fine di poter creare il contatto elettrico tra la mano e la spugna.
Dovete sapere che da sempre utilizzo per i miei disegni l’allungamatia in metallo che mi consente di maneggiare con maggior precisione la matita e soprattutto di utilizzarla per maggior tempo riducendo lo spreco, potete vederlo in figura:

A questo punto avete necessità di una spugna, non ricordavo la marca utilizzata in laboratorio, ma io in cucina dispongo della spugna Spontex.

Prendete la spugna tagliatela e assicuratevi che non vi sia alcun elemento della parte ruvida, quella verde scura (nella foto), tagliate delle strisce lunghe, per questo scegliete il lato di maggior lunghezza della spugna, ciò permetterà che il contatto interno tra la spugna e l’allungamatita avvenga per quasi tutta la lunghezza dell’allungamatita, la larghezza massima della spugna sarà di circa di 1 cm.

Inserite con cura la spugna all’interno del pennino e lasciatene una parte al di fuori, modellate la punta come meglio vi piace, io preferisco una punta a scalpello, mi consente di controllare e vedere meglio il tratto.
Attenzione! Fate in modo tale che vi sia sufficiente spugna che fuoriesca in modo che non vi sia il rischio che la parte metallica graffi lo schermo.

A questo punto…
dovete solamente scrive….

Fine del tutorial 🙂

Nota di carattere elettronico

Elementi fondamentali di qualsiasi sistema di rilevamento capacitivo è l’insieme campi elettrici generati dal flusso di elettroni attraverso la superficie del display e il tessuto umano (le dita). Il corpo umano è saturo di elettroliti conduttivi e questi elettroliti sono coperti dallo strato di pelle che può essere assimilato ad un dielettrico.
Quando le dita toccano lo schermo il flusso di elettroni generato dallo schermo viene distorto, questa variazione di flusso viene rilevata dal dispositivo elettronico mediante sensori posti sugli angoli dello schermo e ad ogni punto in cui viene rilevata una distorsione del campo elettrico viene assegnata una coordinata.

Lezione n.2 – microcorso di elettronica per principianti: struttura atomica

L’elettricità è qualcosa che usiamo ogni giorno ed è così comune nella nostra vita che non ci chiediamo da dove provenga, è un bene di prima necessità così importante che ci accorgiamo della sua importanza solamente quando non è presente, pensate all’impotenza che si ha quando ad esempio si interrompe l’erogazione di energia elettrica nella nostra abitazione. Nell’ambito dell’elettronica è importante conoscere la teoria fisica fondamentale.

La teoria dell’elettrone

La teoria fondamentale afferma che l’elettricità è il movimento di elettroni e tale movimento sia causato da un eccesso o da una mancanza di elettroni in un determinato punto.

Struttura atomica

Tutta la materia è costituita da unità elementari chiamati atomi che possiamo considerare come mattoni che costituiscono tutto ciò che ci circonda.
L’atomo è costituito da un nucleo composto da protoni che possiedono una carica positiva e da neutroni che non hanno carica e da particelle dette elettroni, carichi negativamente, che ruotano su orbite intorno al nucleo secondo orbite circolari o ellittiche, in modo approssimato possiamo immaginare l’atomo come ad un minuscolo sistema solare.

Ad esempio l’atomo del rame è costituito da 29 elettroni, 35 neutroni e 29 protoni.

Un atomo normale ha un numero uguale di elettroni e protoni e la carica positiva e negativa si annullano a vicenda, si dice che l’atomo è elettricamente neutro.
Tuttavia è possibile per atomo perdere o guadagnare un elettrone e ciò cambia l’equilibrio.
Se perde un elettrone vuol dire che l’atomo sarà più positivo che negativo, un atomo carico positivamente si chiama ione positivo.
Se l’atomo invece guadagna un elettrone vorrà dire che è più negativo che positivo, in questo caso l’atomo viene detto ione negativo.

Gli atomi e gli elettroni sono in continuo movimento nella materia, tuttavia il movimento degli elettroni liberi da un atomo all’altro e casuale senza una particolare direzione. Questo movimento di elettroni non costituisce un flusso di elettroni. Per avere un flusso di elettroni è necessario che ci sia un movimento continui in cui la maggior parte degli elettroni liberi si muove nella stessa direzione.

Vi propongo la visione del filmato che segue dal titolo: La struttura dell’atomo (storia), tratto da “Pulsar – storia della scienza e della tecnica del XX secolo”, di E. Agapito, V. Armentano, P. Greco; regia di E. Agapito – 1999.

Più avanti parleremo in dettaglio del flusso di elettroni.

Nella prossima lezione parleremo di elettricità statica.

Lezione n.1 – Microcorso di elettronica per principianti: Elettricità 

L’elettricità è ovunque intorno a noi, in piccole quantità  la potete vedere come scintille che scoccano tra il dito e l’automobile oppure tra le vostre mani ed un tv a raggi catodici oppure in grande quantità  come i fulmini.

Un modo divertente per vedere gli effetti dell’energia elettrica, in quanto non è possibile vedere l’elettricità, ma solamente i suoi effetti, è quello di generare una scintilla statica. Potete ad esempio strofinare le vostre scarpe con suola di cuoi su un tappeto, mettetevi in una stanza buia e con il dito avvicinatevi ad un oggetto metallico, ad esempio la maniglia metallica della porta ad un certo punto vedrete che scoccherà  una piccola scintilla.

Bene! Non ti stupire se hai visto tutti i filmati e letto queste poche rughe avrai impiegato al massimo 10 minuti… tutto normale, non voglio mica spaventarti! 🙂

Se vuoi approfondire: https://ghrc.nsstc.nasa.gov/lightning/

Nella prossima lezione, probabilmente domani, parleremo di struttura atomica.

Guarda un po’ cosa ho trovato in archivio: microcorso di elettronica per principianti

Perché un microcorso per principianti di elettronica?

Non me ne vogliano i colleghi di discipline scientifiche, sicuramente saranno loro i primi a spaventarsi nel leggere queste brevissime lezioni e notare che i contenuti sono ridotti ai minimi termini e che la matematica e quasi assente, ma questo corso per principianti nasce da un piccolo progetto di qualche anno fa quando mi venne richiesta, per una serie di attività per l’orientamento scolastico, la realizzazione per gli studenti di terza media di un brevissimo e semplicissimo corso di elettronica corredato da piccoli esperimenti divertenti di elettrostatica, elettronica ed elettromeccanica da realizzare presso i laboratori di un istituto superiore, in modo che gli studenti interessati potessero ancor di più essere sicuri sulla scelta che da li a pochi mesi avrebbe condizionato tutto il loro percorso di studi.
La scorsa settimana nell’organizzare i corsi di recupero per alcuni miei allievi di terza superiore, scartabellando tra le mie vecchie dispense ho ritrovato la cartellina del progetto, tutto in versione analogica 🙂 (progetto scritto su carta a mano) e non so per quale motivo ho collegato questi appunti e il ricordo di quell’esperienza ad alcune frasi che ho scritto qualche tempo fa nell’articolo: Chi ha paura della matematica? L’insegnante o l’allievo?

Gli studenti giungono all’istituto professionale perché ultima spiaggia, il professionale ormai è il luogo che accetta chi ha fallito in altre scuole per causa propria o per insegnanti che non sono riusciti ad instaurare un rapporto educativo con l’allievo.

non voglio che l’istituto professionale “sia scuola di parcheggio”, ma luogo di studio e creatività…

piantala di sognare!

Toriniamo al piccolo corso.
Poiché non volevo che queste poche righe venissero cestinate ho deciso di renderle pubbliche, magari potranno servire per implementare da altri idee migliori, o ancora per aiutarmi, ampliando questi appunti, ad aiutare coloro che passando per insuccessi scolastici tra un liceo ed ITIS arrivano all’IPSIA senza sapere cos’è una resistenza o un condensatore, come fare con queste persone?

Butto giù tutto e ricostruisco le fondamenta del loro sapere disordinato, piano piano… prima con un leggerissimo corso di elettronica, poi si va verso la robotica per aumentare la loro voglia di sperimentare e scoprire, poi senza che l’allievo se ne accorga si trova ad usare diodi, transitor, operazionali e magicamente dispositivi più complessi come Arduino.

ancora il sognatore…. piantala!

Bene dopo questa serena e tranquilla introduzione 🙂 ho posto le basi per riscrivere in digitale, quei brevi appunti in una decina di articoletti semplici semplici che introdurranno all’elettronica in questa versione ho eliminato alcuni disegni integrando con video da YouTube, ma la semplicità è rimasta.

Questo microcorso è dedicato a:

  • tutti quegli allievi che hanno perso la voglia di studiare
  • agli studenti che non hanno mai sentito parlare di corrente elettrica
  • a chi è giunto al professionale perché non sapeva dove andare
  • all’autodidatta che vuole incominciare a capirci qualcosa
  • a mia suocera che mi guarda “stranita” quando gioco con schede elettroniche e diodi led
  • al collega che si ostina a spiegare le Trasformate di Lapace ad allievi che fanno difficoltà a risolvere derivate ed integrali
  • al collega di sostegno che con la scusa che non conosce l’elettronica vuole affibbiare a me la piena gestione didattica dell’allievo con difficoltà… caro collega ora ti frego, usa questi appunti per imparare e per far imparare l’allievo che segui.

Benvenuti al microcorso di elettronica per principianti.

Vai alla prima lezione.