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STEAM BOX Stargate

Mi è stato chiesto negli scorsi giorni se le STEAM BOX sono oggetti sperimentati con le mie classi, certamente sì non tutte quelle che propongo ma le ho utilizzate durante i corsi di formazione per docenti e con gli studenti, ma non solo per le mie classi, colleghi della secondaria di primo grado, prendendo spunto dai miei suggerimenti ne hanno realizzato altre molto interessanti.

Per un futuro progetto che coinvolgerà le classi prime del mio istituto ne sto realizzando altre che mostro in anteprima nel corso STEAM BOX.

La scorsa settimana ho avuto occasione di rivedere, credo per la quinta volta, STARGATE, film di fantascienza del 1994 e dal film ne ho tratto un semplice gioco didattico che coinvolge diverse discipline del biennio dell’ITIS, di seguito condivido la trama della storia e dettagli fotografici del gioco. Per chi è iscritto al corso condividerò procedura di costruzione, file grafici, template per la creazione di attività simili e molto altro.

La storia introduttiva

Dovete riuscire ad attivare il portale! Potrebbe aprire un varco e riportarvi sulla Terra… o almeno lontano da questo pianeta. Ma il sistema è danneggiato: gli Anelli di Attivazione sono stati rimossi e chiusi in cinque contenitori di sicurezza, ognuno protetto da un codice a 4 cifre.
Sul pannello del manufatto si vedono anche 10 punti di connessione numerati. Dagli antichi schemi che siete riusciti a ricostruire emerge che il portale non è automatico: va ricablato manualmente. Solo collegando con precisione i 5 cavi di energia alle coppie di punti corrette e riposizionando i cinque anelli l’intero circuito si chiuderà. In quel momento, una luce si accenderà attraversando gli anelli e segnando l’attivazione del Gate.

Ora tocca a voi:

  • 5 squadre,
  • 5 anelli da recuperare,
  • 5 codici da decifrare,
  • 5 connessioni da completare.

Avete 60 minuti per risolvere i quesiti, aprire i contenitori, collegare i cavi e tentare l’attivazione del portale. Se ci riuscirete, forse rivedrete la Terra. Se fallirete, resterete bloccati su questo pianeta alieno…

Buon Making a tutti 🙂

STEAM BOX della Creatività

Tra le varie STEAM BOX che sto progettando, ce ne sono alcune pensate proprio per lavorare su questi aspetti: aiutano a capire che cosa intendiamo per creatività, come ci si può allenare ad esserlo e in che modo si può sviluppare il pensiero divergente in modo strutturato ma giocoso.

Appena apri la STEAM BOX della Creatività trovi una serie di piccole bustine: in ognuna, solo 6 mattoncini LEGO. Da lì parte un viaggio alla scoperta di cosa vuol dire davvero essere creativi, grazie alla Lego Duck Challenge. Con una serie di esercizi semplici e accessibili, realizzati in autonomia ed in gruppo, potrete sperimentare in prima persona come, a partire dagli stessi pezzi, nascano anatre completamente diverse: un modo concreto per parlare di innovazione, gestione del cambiamento, punti di vista e unicità.

Ho parlato della Lego Duck Challenge in modo più approfonditamente in questo articolo:
LEGO e creatività didattica: dalla Duck Challenge al Coding collaborativo

Perché è così potente in ambito educativo

Rispetto a una semplice “attività con i LEGO”, questa proposta lavora su diversi piani:

Creatività sotto vincolo
Pochi pezzi e tempo limitato costringono ad abbandonare l’idea di “progetto perfetto” e ad accettare l’esplorazione rapida, l’errore, il tentativo.

Divergenza e unicità
Il confronto tra le anatre diventa un’occasione per visualizzare la diversità di approccio: ognuno interpreta il compito in modo personale. Questo è un punto di partenza straordinario per parlare di creatività, ma anche di valutazione e aspettative.

Collaborazione e dialogo
Dopo la fase individuale, è possibile passare a una fase di gruppo: costruire un’anatra “di squadra” con gli stessi 6 pezzi obbliga a discutere, argomentare, cedere, mediare. È un piccolo laboratorio di team working in miniatura.

Metacognizione
Le domande finali del debriefing (“Cosa hai pensato quando…?”, “Cosa cambieresti la prossima volta?”, “In che cosa la tua anatra ti rappresenta?”) aiutano i partecipanti a osservare come hanno ragionato, non solo cosa hanno costruito.

Dalla Duck Challenge al Coding collaborativo
Nell’articolo che ho citato sopra, propongo un’estensione naturale dell’attività: collegare la Duck Challenge al Coding, ad esempio con una scheda BBC micro:bit che funge da cronometro per i 60 secondi di costruzione.

Tutto ciò permette di mostrare in modo molto concreto come:

  • una semplice attività con i mattoncini possa trasformarsi in percorso STEAM completo;
  • sia possibile passare dalla creatività “manuale” alla progettazione algoritmica;
  • il Coding possa avere una funzione sociale e cooperativa, non solo tecnica.

Se volete partecipare al corso: “STEAM-BOX: Il laboratorio STEAM in valigetta” seguite il LINK.

Buona creatività a tutti 🙂

STEAM-BOX: Il laboratorio STEAM in valigetta

Quattro valigette componibili, basate su making, gamification, sensori e AI, per realizzare attività personalizzabili per ogni classe e disciplina.

STEAM-BOX è un corso online dedicato ai docenti della secondaria di I e II grado che trasforma una semplice valigetta di cartone in un vero laboratorio STEAM portatile. Partendo dal making e arrivando a sensori, robotica, piccole applicazioni di intelligenza artificiale “leggera” e dinamiche di gioco/escape, il percorso mostra come progettare attività coinvolgenti e personalizzabili per qualsiasi disciplina, anche senza competenze tecniche avanzate. Sono previsti 4 incontri in webinar (per un totale di 8 ore), con materiali operativi, template e schede riutilizzabili direttamente in classe.

Durante il corso i partecipanti impareranno a progettare e costruire la propria valigetta: struttura in cartone rinforzata, pannello frontale modulare con LED, pulsanti e jack per sensori, coperchio “attivo” per puzzle e meccanismi di gioco. Da lì si passerà a esempi concreti di attività: micro-indagini con sensori e data logging, piccole sfide di robotica “dal coperchio”, escape room analogico-digitali e utilizzo consapevole dell’IA in classe, con particolare attenzione all’inclusione, alla valutazione formativa e alla documentazione del lavoro degli studenti.

Dietro le quinte 🙂

Progetto HÉLIOS – Faro Stratosferico

Siamo nel 2076, un faro stratosferico (Faro N-7) è fuori uso e solo una console remota può riattivarlo. Ogni gruppo di studenti controlla un modulo diverso della console (Energia, Calibrazione, Stabilità, Segnale, Sicurezza, Sincronismo). A ciascun gruppo viene assegnata una Carta-Quesito collegata a una specifica tematica della disciplina scelta dal docente (es. fisica, storia, lingue, ecc.): se la risposta è corretta, il gruppo imposta il proprio interruttore su ON, altrimenti lo lascia su OFF. Inserita la chiave nel pannello SYSTEM ACTIVATION e premuto START, gli studenti hanno poco tempo per coordinarsi e, alla fine, premere CHECK: se tutti i moduli sono nella configurazione giusta, il sistema HÉLIOS si riavvia; in caso contrario, avranno un secondo e ultimo tentativo prima dell’arresto di sicurezza.
Questa è solo una delle tante attività che verranno presentate: durante il corso vedremo come costruire meccanismi simili anche con materiali poveri (carta, cartone, pulsanti, interruttori, lampadine) e, quando utile, con piccola elettronica low-cost, così che ogni docente possa adattare facilmente le idee alla propria realtà di classe.

Calendario del corso

  • Martedì 25 novembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Mercoledì 3 dicembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Martedì 9 dicembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Mercoledì 17 dicembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00

Per maggiori informazioni sul programma e l’iscrizione seguite il LINK.

Vi aspetto 🙂

Arduino esercizi – Base marziana ELYSIUM – correzione fase 1 – solo pulsante

In riferimento alla lezione: Arduino esercizi – Base marziana ELYSIUM, riporto di seguito tre possibili soluzioni, nei commenti di ogni sketch la spiegazione sul funzionamento.

Fase 1 – solo pulsante

// Prof. Maffucci Michele
// data 12.11.25
// Base marziana ELYSIUM - fase 1 - solo pulsante

const int PIN_LED = 9;
const int PIN_PULSANTE = 2;  // pull-down esterno: HIGH quando premuto

void setup() {
  pinMode(PIN_LED, OUTPUT);
  pinMode(PIN_PULSANTE, INPUT);  // nessun pull-up interno
  digitalWrite(PIN_LED, LOW);
}

void loop() {
  int statoPulsante = digitalRead(PIN_PULSANTE);

  if (statoPulsante == HIGH) {    // pulsante premuto
    digitalWrite(PIN_LED, HIGH);  // accendo la luce di cortesia
    delay(1500);                  // 1,5 s
    digitalWrite(PIN_LED, LOW);  // spengo
    delay(50);                   // piccolo anti-rimbalzo
  }
}

Con questa soluzione alla pressione del pulsante il LED si accende e se rilasciate si spegne, però se mantenete premuto il pulsante notare un veloce spegnimento ed una riaccensione del LED ovvero ciò che stiamo facendo e riaccendere immediatamente il LED.

Per evitare ciò bisogna implementare la versione che evita il retrigger.

Evitare il retrigger significa impedire che, tenendo il pulsante premuto, il ciclo riparta subito dopo lo spegnimento del LED e lo riaccenda di nuovo. Per evitarlo, dopo la sequenza (LED acceso per 1,5 s > LED spento) si controlla se il pulsante è ancora premuto: finché lo è, si rimane dentro un ciclo while bloccante che attende il rilascio. Solo quando il pulsante torna allo stato di riposo si esce dal while, si applica un breve anti-rimbalzo (es. 50 ms) e il programma riprende il loop normale.

ATTENZIONE

il while è bloccante ciò vuol dire che blocca l’intera esecuzione del programma. Va benissimo per questo esercizio semplice; in progetti più complessi è preferibile preferisce rilevare il fronte di salita (variabile di stato) o un approccio non bloccante con millis() che ancora non conoscete (mi sto rivolgendo ai ragazzi di 3′) e che vedremo più avanti.

Fase 1 – solo pulsante – evita il retrigger con while bloccante

// Prof. Maffucci Michele
// data 12.11.25
// Base marziana ELYSIUM - fase 1B - solo pulsante
// evitare il retrigger

const int PIN_LED = 9;
const int PIN_PULSANTE = 2;  // pull-down esterno: HIGH quando premuto

void setup() {
  pinMode(PIN_LED, OUTPUT);
  pinMode(PIN_PULSANTE, INPUT);  // nessun pull-up interno
  digitalWrite(PIN_LED, LOW);
}

void loop() {
  int statoPulsante = digitalRead(PIN_PULSANTE);

  if (statoPulsante == HIGH) {    // pulsante premuto
    digitalWrite(PIN_LED, HIGH);  // accendo la luce di cortesia
    delay(1500);                  // 1,5 s
    digitalWrite(PIN_LED, LOW);   // spengo

    // attendo il rilascio per evitare retrigger continui
    while (digitalRead(PIN_PULSANTE) == HIGH) {
      delay(10);
    }
    delay(50);                    // piccolo anti-rimbalzo
  }
}

Attenzione alla parte di codice:

...
while (digitalRead(PIN_PULSANTE) == HIGH) {
      delay(10);
    }
...

potreste essere tentati di scrivere:

...
while (statoPulsante == HIGH) {
      delay(10);
    }
...

se agite in questo modo, dopo la prima accensione e il successivo spegnimento non riuscirete più ad accendere il LED con successive pressioni del pulsante.

Considerate statoPulsante come uno “scatto fotografico” fatto ad inizio loop(), pertanto se scrivete:

while (statoPulsante == HIGH) { ... }

la condizione resta sempre vera (perché non non viene mai aggiornata).
Risultato: si resta bloccati per sempre in quel while dopo la prima attivazione > il LED si accende una volta e poi il programma non torna più al loop().

Fase 1 – solo pulsante – evita il retrigger senza while bloccante

Fornisco un’altra soluzione in cui non si fa uso del while bloccante.

Invece di “restare fermi” dentro un while finché il pulsante non viene rilasciato, leggiamo il pulsante ad ogni giro del loop e facciamo scattare l’azione solo quando cambia da NON premuto a premuto. Questo momento si chiama fronte di salita.

// Prof. Maffucci Michele
// data 12.11.25
// Base marziana ELYSIUM - fase 1C - solo pulsante
// evitare il retrigger senza while bloccante
// con variabile di stato

const int PIN_LED      = 9;
const int PIN_PULSANTE = 2;   // pull-down esterno: HIGH = premuto

bool premutoPrima = false;

void setup() {
  pinMode(PIN_LED, OUTPUT);
  pinMode(PIN_PULSANTE, INPUT);   // nessun pull-up interno
}

void loop() {
  // Snapshot della lettura
  int statoPulsante = digitalRead(PIN_PULSANTE);

  // Converto HIGH/LOW in booleano
  bool premuto;
  if (statoPulsante == HIGH) {
    premuto = true;    // pulsante premuto
  } else {
    premuto = false;   // pulsante rilasciato
  }

  // Fronte di salita: ora premuto, prima no
  if (premuto && !premutoPrima) {
    digitalWrite(PIN_LED, HIGH);
    delay(1500);
    digitalWrite(PIN_LED, LOW);
    delay(50); // anti-rimbalzo semplice
  }

  // Aggiorna lo stato per il prossimo giro
  premutoPrima = premuto;
}

Come funziona il programma

  • premuto = stato attuale del pulsante (TRUE se è premuto ora, FALSE altrimenti).
  • premutoPrima = stato del pulsante al giro precedente del loop.
  • Condizione di innesco: premuto == true e premutoPrima == false > significa “hai appena iniziato a premere”.

Quando la condizione è vera:

  1. esegui l’azione (es. LED acceso 1,5 s, poi spento),
  2. non restate bloccato: il loop continua a girare,
  3. finché tenete premuto, la condizione non si ripete (perché ora premutoPrima è anch’esso TRUE),
  4. quando rilasciate, premuto torna FALSE; alla prossima pressione avrete di nuovo il fronte di salita.

Questa soluzione offre i seguenti vantaggi:

  • Niente blocchi: il programma continua a leggere ingressi/aggiornare uscite mentre il LED è stato gestito (utile in progetti più grandi).
  • No retrigger con pressione prolungata: scatta una sola volta all’inizio della pressione.
  • Struttura “a eventi”: reagisce ai cambiamenti, non al livello costante del pulsante.

Di seguito la tabella “fronte di salita” (versione con pull-down: HIGH = premuto)

Fase Descrizione Lettura pin premuto (ora) premutoPrima (prima) Condizione premuto && !premutoPrima Azione
T0 Riposo prima della pressione LOW FALSE FALSE FALSE Nessuna
T1 Inizio pressione (fronte salita) HIGH TRUE FALSE TRUE Esegui sequenza LED
T2 Tenuto premuto HIGH TRUE TRUE FALSE Nessuna
T3 Rilascio LOW FALSE TRUE FALSE Nessuna (solo aggiornamento stato)
T4 Nuova pressione (nuovo fronte) HIGH TRUE FALSE TRUE Esegui sequenza LED

Buon Coding a tutti 🙂

Arduino – lettura di caratteri da Serial Monitor

La Serial Monitor è la finestra di chat tra noi e la scheda Arduino. Da un lato c’è il computer (con l’IDE o l’editor web), dall’altro c’è il microcontrollore. Quando apriamo la Serial Monitor, stiamo aprendo un canale in cui possiamo leggere messaggi che Arduino ci invia (testi, numeri, stati dei sensori) e scrivergli comandi (caratteri, parole, numeri) per fargli fare cose. È il modo più semplice e immediato per “vedere dentro” un programma che sta funzionando su una scheda senza schermo.

Saper usare la Serial Monitor è utile perché in elettronica e automazione non basta “caricare lo sketch e sperare che funzioni tutto”, bisogna capire cosa succede: quanto misura un sensore, se un calcolo è corretto, se un evento si verifica davvero. Con Serial.print() e Serial.println() facciamo in modo che Arduino ci spieghi passo passo cosa sta facendo. Questo è fondamentale per il debug: quando qualcosa non funziona, far “parlare” il codice è spesso la via più rapida per scoprire l’errore.

Concetti chiave

  • Velocità (baud rate): indica il numero di caratteri al secondo che vengono trasmessi. Questa velocità deve coincidere tra sketch e Serial Monitor, altrimenti ricevete  caratteri non corretti. Usare Serial.begin(9600) o altre velocità tipiche (9600/115200).
  • Buffer di ricezione: i byte arrivano e restano nel buffer finché non li leggete. Serial.available() ti dice quanti.
  • Terminatori di riga nel Serial Monitor: potete inviare No line ending (Nessun fine riga), Newline (\n) (A capo (NL)), Carriage return (\r) (Ritorno carrello (CR)), Both NL & CR (Entrambi NL & CR). Scegliendo A campo (NL) potete leggere “una riga per volta”.

Durante le precedenti lezioni di ripasso abbiamo visto in più occasioni come usare la Serial Monitor, quindi questa che state leggendo è una lezione di ripasso, di seguito i link alle lezioni precedenti:

Riporto di seguito una serie di programmi standard che possono essere riutilizzati in più occasioni:

Esempio 01: echo con conteggio: leggo caratteri subito (non bloccante)

// Prof. Maffucci Michele
// data: 11.11.25
// Fare "echo" dei caratteri ricevuti e contare quanti ne vengono letti.
// Impostazioni Serial Monitor: qualsiasi line ending (anche nessuno va bene).

unsigned long totale_byte = 0;

void setup() {
  Serial.begin(115200); // per Arduino R4, per R3 impostare 9600
  while (!Serial) {}    // necessario su alcune schede USB native
  Serial.println("Echo pronto: digita qualcosa...");
}

void loop() {
  while (Serial.available() > 0) {     // ciclo finché c'è input
    int c = Serial.read();             // leggo un byte
    totale_byte++;
    Serial.write(c);                   // rimando lo stesso byte (echo)
  }

  // Ogni 2 secondi stampo lo stato sulla Serial Monitor
  static unsigned long t0 = 0;
  if (millis() - t0 > 2000) {
    Serial.print("\nByte letti finora: ");
    Serial.println(totale_byte);
    t0 = millis();
  }
}

Dovreste notare che se avete impostato “Entrambi NL &CR” e digitate ad esempio A e premete invio il conteggio dei byte viene fatto in questo modo:

  • A > 1 byte
  • \r > Carriage Return > 1 byte
  • \n > Newline > 1 byte

totale = 3 byte.

Se impostate “A capo (NL)” otterrete un totale di 2 byte (A + \n).
Con “Nessuna fine riga” ottenete 1 byte (solo A).

Impostazione Monitor Cosa viene inviato dopo il carattere Byte totali per tasto
No line ending (nulla) 1
Newline \n 2
Carriage return \r 2
Both NL & CR \r\n 3

Esempio 02: lettura “riga per riga” con \n (line ending = Newline – “A capo(NL))

// Prof. Maffucci Michele
// data: 11.11.25
// Leggere comandi testuali una riga alla volta (terminatore '\n').
// Impostazioni Serial Monitor: "Newline" come line ending.

// DIM = dimensione massima del buffer di input, inclusa la chiusura '\0'.
// Sceglietela abbastanza grande da contenere la riga più lunga che prevedete.
const byte DIM = 64;

// riga[] è un array di char (buffer) dove accumuliamo i caratteri ricevuti
// fino all'invio '\n'. Essendo "C string", va CHIUSA con '\0' quando completa.
char riga[DIM];

// i è l'indice di scrittura corrente dentro riga[] (prossima posizione libera).
// Parte da 0 e cresce a ogni carattere valido letto; non deve mai superare DIM-1.
byte i = 0;

void setup() {
  Serial.begin(115200); // per Arduino Uno R4, per R3 impostare 9600
  while (!Serial) {}
  Serial.println("Inserisci un comando (LED_ON / LED_OFF / HELP) e premi Invio");
}

void loop() {
  while (Serial.available() > 0) {
    char c = (char)Serial.read();

    // Se il Monitor è su "Both NL & CR", scarto il ritorno carrello '\r'
    if (c == '\r') continue;

    if (c == '\n') {            // RIGA COMPLETA
      riga[i] = '\0';           // Chiudo la stringa C (terminatore)
      eseguiComando(riga);      // Passo l'intera riga alla funzione di parsing
      i = 0;                    // Reset per la prossima riga
    } else if (i < DIM - 1) { // Protezione da overflow: lascio 1 posto per '\0' riga[i++] = c; // Accumulo il carattere e avanzo l'indice } // Se il buffer è pieno, i caratteri extra vengono ignorati } } void eseguiComando(char* cmd) { // strcmp(a,b) confronta due stringhe C (char*) e restituisce: // 0 --> uguali
  //  <0 --> a < b // >0  --> a > b
  // ricordare: è case-sensitive ("LED_ON" != "led_on").

  if (strcmp(cmd, "LED_ON") == 0) {   // esattamente "LED_ON"?
    Serial.println("Accendo (simulato) LED");
  } else if (strcmp(cmd, "LED_OFF") == 0) {
    Serial.println("Spengo (simulato) LED");
  } else if (strcmp(cmd, "HELP") == 0) {
    Serial.println("Comandi validi: LED_ON, LED_OFF, HELP");
  } else {
    Serial.print("Comando sconosciuto: ");
    Serial.println(cmd);
  }
}

ricordo che strcmp(...)

  • confronta contenuti delle C-string fino al primo ‘\0’
  • ritorna 0 quando le stringhe sono identiche (è il caso che usiamo negli if)
  • è case-sensitive: “LED_ON” è diverso da “led_on”
  • per confronti su prefisso: strncmp(cmd, “PWM:”, 4) == 0
  • ricorda di passargli stringhe chiuse con ‘\0’ (come facciamo con riga[i] = ‘\0’;)

Ho parlato su queste pagine in più occasioni degli array (seguite il link) un ripasso veloce:

  • un array è una sequenza contigua di celle tutte dello stesso tipo, indicizzate da 0 a N-1;
  • un char buf[N] è spesso usato come stringa C: la parte “valida” termina con '\0' (byte zero);
  • mai uscire dai limiti: per una stringa lunga al massimo N-1, lascia sempre l’ultimo posto per '\0';
  • accesso in scrittura: mantenere un indice (es. i) e verifica i <N-1 prima di scrivere e poi chiudere con buf[i]='\0';
  • per evitare “sporcizia” residua, non serve azzerare tutto il buffer ogni volta: basta chiudere correttamente la stringa;
  • per copiare in sicurezza: strncpy(dst, src, N-1); dst[N-1] = '\0';
  • se preferite evitare la gestione manuale di '\0', valutate String di Arduino; però per prestazioni/memoria prevedibili (e in contesti embedded reali) gli array di char restano la scelta più affidabile.

Esempio 03: lettura “fino a terminatore” con blocco controllato

// Prof. Maffucci Michele
// data: 11.11.25
// Lettura "fino a terminatore" con blocco controllato
// Leggere una sequenza di caratteri dall’utente fino a un terminatore (es. '#')
// usando funzioni bloccanti ma con un timeout breve, così la loop resta reattiva.

const byte DIM = 32;    // dimensione massima del buffer, compreso lo '\0' finale
const char TERM = '#';  // carattere terminatore scelto per “chiudere” l’input

char buf[DIM];  // buffer dove accumulo i caratteri ricevuti

void setup() {
  Serial.begin(115200);
  while (!Serial) {}       // su schede con USB nativa: attendo l’apertura della porta
  Serial.setTimeout(100);  // timeout per tutte le funzioni bloccanti Serial (100 ms)
                           // -> se l’utente NON digita nulla, la readBytesUntil attenderà
                           //    al massimo 100 ms e poi restituirà 0 byte letti
  Serial.println("Digita testo e termina con '#' (terminatore).");
  Serial.println("Suggerimento: imposta il line ending su 'No line ending'.");
}

void loop() {
  // readBytesUntil BLOCCA fino a quando:
  //  - incontra il terminatore (TERM), oppure
  //  - raggiunge (DIM-1) caratteri (lasciamo 1 posto per '\0'), oppure
  //  - scade il timeout impostato con setTimeout(...)
  //
  // Ritorna quanti byte REALMENTE copiati in buf (senza includere il terminatore).
  size_t n = Serial.readBytesUntil(TERM, buf, DIM - 1);

  if (n > 0) {      // ho letto qualcosa (terminatore trovato o buffer quasi pieno)
    buf[n] = '\0';  // chiudo la C-string

    // Se nel Serial Monitor usate "Both NL & CR" ed inviate per errore \r o \n
    // dentro al testo, potreste voler ripulire la stringa:
    // stripCRLF(buf);

    Serial.print("Ricevuto (");
    Serial.print(n);
    Serial.print(" char): ");
    Serial.println(buf);

    // Esempio: gestisco un comando speciale
    if (strcmp(buf, "RESET") == 0) {  // strcmp ritorna 0 se le stringhe sono identiche
      Serial.println("-> Comando RESET eseguito (simulato).");
    } else if (strncmp(buf, "PWM:", 4) == 0) {  // prefisso "PWM:" seguito da valore

      // "buf" contiene l'intera riga ricevuta, es. "PWM:128"
      // Confrontato il prefisso "PWM:", vogliamo estrarre solo la parte numerica ("128").
      // "buf + 4" significa: punta al 5° carattere della stringa (salta 'P','W','M',':').
      // atoi(...) converte la sottostringa numerica in int (qui: 128).

      int v = atoi(buf + 4);
      if (v >= 0 && v <= 255) { Serial.print("-> Imposto PWM a ");
        Serial.println(v);
      } else {
        Serial.println("-> Valore PWM fuori range (0..255).");
      }
    } else {
      Serial.println("-> Testo generico ricevuto.");
    }

    // readBytesUntil CONSUMA il terminatore dal flusso,
    // quindi non dovete "buttarlo" voi. Se invece usate readBytes (senza Until),
    // il terminatore resterebbe nel buffer e dovreste occuparvene manualmente.
  }

  // Se n == 0, non ho letto nulla: o non è arrivato niente entro 100 ms,
  // o l'utente ha inviato meno caratteri del previsto e non ha terminato con '#'.
  // In ogni caso il loop rimane libero di fare altro.
}

setTimeout() controlla l’attesa massima delle funzioni bloccanti come readBytesUntil(), readString(), parseInt() ecc.

Esempio 04: Lettura di numeri con parseInt() e validazioni

// Prof. Maffucci Michele
// data: 11.11.25
// Acquisire un numero intero inserito dall'utente, con controllo di validità.
// Impostazioni: line ending opzionale; consigliato "A capo(NL)".

void setup() {
  Serial.begin(115200); // per Arduino Uno R4, per R3 impostare 9600
  while (!Serial) {}
  Serial.setTimeout(3000);  // 3 s per digitare il numero
  Serial.println("Inserisci un numero intero tra 0 e 255 e premi Invio:");
}

void loop() {
  if (Serial.available() > 0) {
    long val = Serial.parseInt();  // blocca finché trova cifre o va in timeout
    if (val >= 0 && val <= 255) { Serial.print("OK, hai scritto: "); Serial.println(val); } else { Serial.println("Valore non valido o fuori range (0..255). Riprova."); } // Svuoto eventuali residui sulla linea while (Serial.available() > 0) {
      Serial.read();
    }
    Serial.println("Inserisci un nuovo numero:");
  }
}

parseInt() e parseFloat() saltano caratteri non numerici, leggono il numero e rispettano setTimeout().

Esempio 05: parser a stati non bloccante

// Prof. Maffucci Michele
// data: 11.11.25
// Parser “a stato” senza blocchi
// Leggere comandi testuali dalla Serial senza usare funzioni bloccanti.
// Formati accettati (esempi):
//   - "S1\n"   -> LED ON
//   - "S0\n"   -> LED OFF
//   - "PWM:123\n" -> imposta duty a 123
//
// Strategia:
//  - Usiamo una MACCHINA A STATI: IN_ATTESA -> IN_TOKEN -> (':' visto?) IN_VALORE -> (newline) ESEGUI
//  - Leggiamo byte con available()/read() (mai bloccare).
//  - Accumuliamo in due buffer separati: token (comando) e valore (parametro).
//  - Al newline '\n' consideriamo il comando “completo” e lo eseguiamo.
//  - Ignoriamo '\r' (utile se il Monitor invia "Both NL & CR").
//
// Vantaggi: loop reattiva (puoi fare sensori/attuatori mentre leggi), nessun timeout da gestire.

enum StatoInput {      // Enum = elenco di costanti intere leggibili che rappresentano gli stati possibili
  IN_ATTESA,           // Non sto leggendo nulla (skip spazi, attendo primo char utile del token)
  IN_TOKEN,            // Sto leggendo il nome del comando (es. "S1" o "PWM")
  IN_VALORE            // Ho visto ':' e sto leggendo il valore (es. "123")
};
// Nota: di default, IN_ATTESA=0, IN_TOKEN=1, IN_VALORE=2 (interi consecutivi).

StatoInput stato = IN_ATTESA;   // stato corrente della macchina a stati

// Dimensioni dei buffer: lascia sempre 1 char per il terminatore '\0'
const byte DIM_TOKEN = 8;
const byte DIM_VAL   = 8;

char token[DIM_TOKEN];          // buffer per il comando (senza parametri)
char valore[DIM_VAL];           // buffer per il parametro (se presente)
byte iT = 0, iV = 0;            // indici di scrittura nei buffer

// (Opzionale) Normalizza in minuscolo: utile se vuoi comandi case-insensitive
char toLowerChar(char c) {
  if (c >= 'A' && c <= 'Z') return c + ('a' - 'A');
  return c;
}

void setup() {
  Serial.begin(115200);
  while (!Serial) {}
  Serial.println("Comandi: S0, S1, PWM:<0..255>  (termina con Invio)");
  Serial.println("Esempi: S1\\n   S0\\n   PWM:128\\n");
}

void loop() {
  // ---- QUI PUOI FARE ALTRO (letture sensori, logica, attuatori) ----
  // NIENTE nel parser sotto blocca l'esecuzione.

  while (Serial.available() > 0) {
    char c = (char)Serial.read();     // prendo 1 byte dal buffer RX
    if (c == '\r') continue;          // ignoro CR (se Monitor manda Both NL & CR)

    if (c == '\n') {                  // newline = riga/ comando completo
      token[iT]  = '\0';              // chiudi stringhe C
      valore[iV] = '\0';

      esegui(token, valore);          // interpreta ed esegui

      // reset parser per prossima riga
      stato = IN_ATTESA;
      iT = iV = 0;
      continue;
    }

    // Se non è newline, gestisco in base allo stato
    switch (stato) {

      case IN_ATTESA:
        // Salto eventuali spazi iniziali, poi inizio a costruire il token
        if (c == ' ' || c == '\t') {
          // rimango in attesa
        } else {
          stato = IN_TOKEN;           // ho trovato il primo char "utile"
          if (iT < DIM_TOKEN - 1) {
            token[iT++] = c;          // salvo nel token
          }
          // se pieno, i char extra verranno scartati (vedi controllo nei case seguenti)
        }
        break;

      case IN_TOKEN:
        if (c == ':') {
          // Due casi:
          // - Comandi con parametro (es. "PWM:123"): passo allo stato IN_VALORE
          // - Comandi senza parametro ma con ':' accidentale: comunque vado in IN_VALORE (sarà vuoto)
          stato = IN_VALORE;
        } else if (c == ' ' || c == '\t') {
          // Ignoro spazi in mezzo al token (scelta di design: potresti anche “chiudere” il token qui)
        } else {
          // Accumulo altri caratteri del token se c'è spazio
          if (iT < DIM_TOKEN - 1) token[iT++] = c;
          // Se il token supera la capienza, i char extra vengono silenziosamente scartati
        }
        break;

      case IN_VALORE:
        // Tutto ciò che arriva fino al newline è il valore (spazi inclusi)
        if (iV < DIM_VAL - 1) valore[iV++] = c;
        // Se supera la capienza, scarto il resto del valore
        break;
    }
  }
}

// Esegue il comando interpretando token e valore
void esegui(const char* tk, const char* val) {
  // --- Esempio: comandi "S1" e "S0" (LED simulato) ---
  // strcmp ritorna 0 quando le stringhe sono identiche (case-sensitive).
  if (strcmp(tk, "S1") == 0) {
    Serial.println("LED = ON (simulato)");
    return;
  }
  if (strcmp(tk, "S0") == 0) {
    Serial.println("LED = OFF (simulato)");
    return;
  }

  // --- Esempio: comando con parametro "PWM:<0..255>" ---
  // Confronto solo il prefisso "PWM" (3 caratteri). Se uguale, mi aspetto il valore in 'val'.
  if (strncmp(tk, "PWM", 3) == 0) {
    // Converte il valore da stringa a intero.
    // Nota: atoi non segnala errori; in casi reali preferisci controllare che 'val' contenga solo cifre.
    int duty = atoi(val);
    if (duty >= 0 && duty <= 255) {
      Serial.print("Imposto PWM a ");
      Serial.println(duty);
    } else {
      Serial.println("PWM fuori range (0..255).");
    }
    return;
  }

  // --- Default: comando sconosciuto ---
  Serial.print("Comando sconosciuto: '");
  Serial.print(tk);
  Serial.print("'");
  if (val[0] != '\0') {
    Serial.print(" con valore '");
    Serial.print(val);
    Serial.print("'");
  }
  Serial.println();
}

Funzionamento:

  1. Accumulo byte finché ce n’è (available()>0).
  2. Transizioni di stato:
    • IN_ATTESA > ignora spazi > primo carattere utile > IN_TOKEN
    • IN_TOKEN > caratteri “nome comando”; se arriva ':' > IN_VALORE
    • IN_VALORE > accumulo fino al newline
  3. Newline \n = “fine comando”: chiudo le stringhe con '\0' e chiamo esegui(...)
  4. protezione buffer: sempre DIM-1 per lasciare spazio al '\0'. Char extra > scartati
  5. niente blocchi: nessun readString/parse*; la loop() resta fluida.

Non ricordo se avevo già parlato di enum ma vi scrivo qualcosina.

Un enum elenca costanti intere con nomi leggibili, esempio:

enum StatoInput { IN_ATTESA, IN_TOKEN, IN_VALORE };

equivale (di default) a: IN_ATTESA=0, IN_TOKEN=1, IN_VALORE=2.

Usarlo in una macchina a stati è utile perché:

  • leggibilità: stato = IN_TOKEN; è auto-esplicativo
  • sicurezza: eviti “numeri di significato ambiguo” (0,1,2) sparsi nel codice
  • aiuta con switch (stato) { … }

Tipo sottostante: in C/C++ classico l’enum usa un intero (di solito int); su AVR è tipicamente int.
In C++11 esiste anche enum class (scoped enum), con scope ristretto e nessuna conversione implicita a int:

enum class StatoInput { InAttesa, InToken, InValore };
StatoInput s = StatoInput::InAttesa;
// switch(s) { case StatoInput::InToken: ... }

Qualche NOTA importante a questa lezione, dedicato ai:

  1. “lamentosi”
  2. studenti e non, bravi o svogliati
  3. a chi si dimentica che ciò che scrivo è gratuito ed in primis è rivolto ai miei studenti che hanno la priorità
  4. alle persone che fanno parte della categoria dei “flamer” o dei “troll” quindi per me identificabili come “ciucci” e “perdi tempo a tradimento” (come diceva un mio insegnante)

dico:

  1. è stato abbastanza faticoso scrivere questa lezione, pertanto non troverete le consuete dimostrazioni animate alla fine di ogni sketch
  2. copiate ed incollate e verificate se non ci sono errori, non dovrebbero essercene, ma la stanchezza può averne aggiunto qualcuno… consiglio: fate dell’errore un motivo di miglioramento
  3. se notate qualche formattazione del codice di esempio (codice tutto su un riga) ciò è imputabile a qualche carattere precedente nello sketch che aggiunge un errore di formattazione, poiché ancora non ho trovato soluzione, fate “copia ed incolla” nell’IDE Arduino ed una successiva “Formattazione automatica” dal menù strumenti questo aggiusta tutto
  4. non assegnerò come di consueto gli esercizi finali per due motivi:
    • credo che sia già un esercizio capire il funzionamento degli sketch (per me è stato un bel ripasso) 🙂
    • vedi punto 2 (stanchezza)

Buon studio a tutti 🙂