Ice breaking – Il forziere del sapere perduto

In ogni percorso formativo o di team building, il primo incontro con un gruppo è un momento cruciale: spesso i partecipanti non si conoscono tra loro e il tempo per instaurare un clima collaborativo è ridotto. La gestione ottimale di questi momenti iniziali può fare la differenza per il successo delle attività successive.

In questo contesto, gli ice breaker, o rompighiaccio, si rivelano alleati preziosi. Il termine richiama le navi che attraversano i mari ghiacciati per aprire il passaggio ad altre imbarcazioni: in modo simile, queste attività aiutano a “sciogliere” le distanze tra le persone, favorendo un’atmosfera rilassata e un’interazione più spontanea. Attraverso il gioco e l’interazione, gli ice breaker permettono di superare le barriere iniziali, stimolando la comunicazione e creando le basi per una collaborazione efficace.

Queste attività, pur nella loro semplicità, sono estremamente versatili: si possono adattare alle caratteristiche del gruppo, alla durata della sessione e agli spazi disponibili. Che si tratti di piccoli team o di grandi platee, di persone con background simili o completamente diversi, un buon rompighiaccio aiuta a creare connessioni e a generare entusiasmo.

Personalmente, amo utilizzare strumenti fisici come scatole con lucchetti e forzieri, che introducono i partecipanti in un’attività di escape game didattico. Questi “scrigni” rappresentano il punto di partenza per un viaggio che combina gioco, collaborazione e apprendimento: si parte con un oggetto fisico, si esplorano percorsi virtuali attraverso enigmi e indizi, per tornare infine allo scrigno di partenza con una nuova consapevolezza.

Recentemente, ho testato questa metodologia con Dirigenti Scolastici, DSGA e insegnanti, riscontrando apprezzamento. L’elemento sorpresa, unito alla dinamicità dell’attività, ha generato curiosità e partecipazione attiva fin dai primi minuti. Questo approccio, che unisce mondo fisico e digitale, è al centro della mia ultima creazione: il forziere del sapere perduto, una versione evoluta della mia escape game box, progettata per rendere ogni esperienza formativa coinvolgente e divertente.

Gli ice breaker, in tutte le loro forme, rimangono un elemento chiave per costruire fiducia, stimolare la curiosità e promuovere il lavoro di squadra. Attraverso questi strumenti, cerco di portare nei miei corsi un’esperienza che unisce creatività e apprendimento condiviso.

2 pensieri su “Ice breaking – Il forziere del sapere perduto

  1. Fabrizio

    Salve Maffucci non sono un insegnante, ho l’hobby dell’elettronica da anni ed ho lavorato nel campo dell’informatica. Ho apprezzato molto il tuo sistema per rompere il ghiaccio ma soprattutto di incuriosire i ragazzi e rappresenta il primo step del percorso della conoscenza.
    Questo è il mio metodo che ho utilizzato solo nei confronti dei miei nipoti.
    L’ho chiamato il metodo 4i cioè :
    incuriosire, interessare, imparare, insegnare.
    Questo è tutto ti saluto Sgro Fabrizio

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