I robot serpente, grazie ai loro molti gradi di libertà, possono essere impiegati in moltissime situazioni, ad esempio all’interno di tubazioni, anfrattio ristretti, macerie di case cadute, salire su pali, muoversi attraverso gli spazi vuoti tra le pareti, in generale in tutti quei luoghi in cui le persone non possono accedere.
Se desiderate avere maggiori informazioni su questa tipologia di robot, vi consiglio di visionare il sito Modular Snake Robots, un sito dedicato a robot serpenti modulari, ricco di filmati e immagini molto interessanti.
Vi allego alcuni filmati :
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Stupitevi con questa bellissima collezione di immagini sulla robotica
I sistemi robotici sempre più vengono impiegati in molti settori, dalla medicina, all’esplorazione spaziale, sicurezza e assistenza alle persone diversamente abili.
I ricercatori in Giappone stanno costruendo robot per l’assistenza agli anziani, mentre la NASA sta sviluppando una nuova generazione di robot per l’esplorazione spaziale e non mancano gli artisti che utilizzano proprio la robotica come nuovo mezzo espressivo.
Sul The Boston Globe trovate 32 immagini in alta definizione molto belle, uno sguardo verso il futuro prossimo della robotica.
Robot per il salvataggio di vite umane
Vi propongo una fantastica galleria fotografica realizzata da newsweek in cui vengono raccolte 19 immagini di situazioni in cui i robot hanno salvato vite umane, a fianco di ogni fotografia la descrizione della situazione.
Di seguito due delle 19 situazioni descritte.

Wary of Wounded
Here, an Israeli police robot pulls a wounded Palestinian bomber from the streets on May 8, 2002. Attending to wounded attackers can be a dangerous task in the Middle East, where suicide bombing is a common occurrence and bombs are sometimes even strapped to corpses.

Substance Sniffer
Created by Yale engineering lecturer and “technoartist” Natalie Jeremijenko and introduced in 2004, robotic dogs like the one pictured here are designed to be “sicced” en masse on communities to sniff out harmful environmental toxins.
Didattica laboratoriale, didattica del fare. Un primo passo per rendere protagonisti i nostri allievi
Qualche settimana fa ho ricevuto l’invito dall’amica e collega Annarita Ruberto di Scientificando a partecipare al Carnevale della Fisica scrivendo un articolo che avesse attinenza con la Fisica. Come insegnante di Elettronica opero con le leggi della fisica ogni giorno, inoltre l’occasione mi è servita per progettare un mio intervento ad una prossima conferenza in cui sarò relatore, ringrazio per questo Annarita che mi ha dato un motivo in più per riflettere su alcuni aspetti che riguardano la formazione di allievi con scarsissime competenze scientifiche.
Come insegnante di Elettronica e in passato anche di Fisica, ho constatato che gran parte degli allievi che giungono alle superiori, specialmente gli studenti che vengono indirizzati presso l’Istituto Professionale, con cui io lavoro, hanno una scarsissima capacità di osservazione della realtà, perché non allenati, con una conseguente incapacità nel realizzare semplici esperienze di laboratorio, caratteristica essenziale per comprendere in che modo emerge una legge fisica dall’esperienza di laboratorio.
Questa mediocre preparazione è una conseguenza diretta di una serie di deficit formativi e relazionali che riassumo brevemente:
- problema matematico
- nessuna capacità di stima
- scarsa capacità nel lavoro di squadra
- visione distorta della competizione (io so e tu soccombi)
- nessuna condivisione del sapere
- scarsissimo livello di amicizia
Per far si che negli allievi nasca il piacere di apprendere adotto in laboratorio un processo complesso fatto di più esperienze basate sul concetto di “scoperte guidate”, in modo che gli studenti diventino protagonisti attivi e propositivi dell’attività di formazione.
Insegnare misure elettroniche pregiudica, prima che assimilare i concetti base dell’elettronica e della fisica, saper far di conto, saper stimare, saper organizzare le proprie idee, saper schematizzare.
Per me, trasmettere questi saperi non è cosa semplice e come più volte descritto su queste pagine sto cercando di trovare la via utilizzando la didattica della robotica, in modo che gli allievi si trovino a progettare un dispositivo soggetto a diverse leggi fisiche.
Ovviamente questo processo non potrà essere immediato e dovrà essere organizzato in brevi esperienze che infondano nell’allievo la voglia dello sperimentare, ecco perché prima di partire con le mie lezioni di robotica ho deciso per i prossimi anni di predisporre esperienze di laboratorio di Fisica ed Elettronica che insegnino agli studenti come costruire uno strumento di misura perché solo in questo modo, secondo me, se ne può comprendere a pieno la grandezza fisica che si vuole misurare (corrente, differenza di potenziale, intensità luminosa, intensità sonora, ecc…)
Domanda: ma quale dovrebbe essere l’approccio con studenti che hanno enormi carenze?
Risposta: il divertimento!
Ho riflettuto a lungo su quale potesse essere l’esperienza di laboratorio preliminare, quella per “rompere il ghiaccio” che dovrebbe servire per ritrovare la voglia di sperimentare e sono giunto ad una semplice e fantasiosa considerazione, ho notato che in generale nelle aule è perennemente presente un rumore di fondo che fa da base alle spiegazioni, sembra quasi un mare su cui naviga la nave che trasporta i contenuti della nostra didattica ed alcune volte trova la “tempesta rumore” che con le sue onde fa saltellare le nostre spiegazioni.
La “tempesta” però sembra non essere avvertita dagli studenti, non so voi ma ma io noto con grande frequenza comportamenti alterati in cui ad un primo livello di rumore di fondo si somma la musica ascoltata degli allievi in cuffia che si somma ancora ai loro discorsi.
La soluzione quindi è ritrovare il “rumore del silenzio” 🙂
Si parte!
Versione beta – da sviluppare entro settembre 2010
Costruiamo il misuratore di baccano, ribattezzato “baccanometro”
Scopo: capire cosa vuol dire grandezza variabile e casuale nel tempo, come si misura un livello sonoro, cosa vuol dire Decibel sonoro.
Strumenti:
- Lego Mindstorms NXT 2,
- sensore sonoro
- Programma di Datalogging della Lego
Lego Mindstorms è un prodotto fantastico che dalla versione 2.0 education, uscita lo scorso anno, ha la possibilità di essere utilizzato anche come sistema di acquisizione dati.
Con esso possiamo misurare moltissime grandezze: intensità luminosa, sonora, acidità dell’acqua, temperatura e molto altro.
Stabilirò una durata di sperimentazione di 1 mese in tutte le mie classi, che se come in quest’anno scolastico, saranno 3′, 4′ e 5′ elettronici.
Lo strumento sarà posizionato sul soffitto di ogni aula.
Il log dei dati comprensivo del grafico del rumore rilevato sarà esposto settimanalmente in bacheca, i più bravi calcoleranno l’area del grafico che evidenzierà la quantità di rumore complessivo durante la settimana, vince il turno settimanale ovviamente chi avrà fatto meno rumore.
A fine mese, la classe che avrà fatto meno rumore non avrà in premio voti migliori, ma avrà pagata la pizza dalle altre due classi.
Potrà essere questo un modo per incominciare a divertirsi imparando e magari riempire l’aula di “rumore del sapere”?
Di seguito il semplice procedimento con fotografie che mostra come realizzare lo strumento, per una descrizione dettagliata del Lego Mindstorms NXT 2 come sistema di datalogging, scrivetemi.
Ingredienti:
Mattoncino NXT

Sensore sonoro

cavo di connessione sensore mattoncino

cavo usb oppure in alternativa connessione bluetooth

Collegate i vari elementi come in figura

Esecuzione:
Avviate il programma LEGO MINDSTORMS Education NXT Data Logging

Fate click sul pulsate “Nuovo esperimento”

Comparirà il pannello: Configurazione esperimento

Assegnate un titolo, una durata ed una velocità di campionamento.
A titolo dimostrativo per questa breve descrizione ho inserito:
- Nome: baccanometro
- Durata: 1 Minuto
- Velocità: 1 Campione al secondo

Selezionate la porta su cui avete inserito il sensore audio

Ovviamente per misurare il rumore in classe dovrete selezionare una durata di 50 minuti con la velocità di campionamento che potrebbe essere 1 campione al secondo.
Apparirà un piano cartesiano, sulle ascisse abbiamo il tempo in secondi, da 0 a 60 secondi (tempo della durata dell’esperimento in questo caso), sulle ordinate il valore in decibel del rumore.



Fate click sul pulsate “Scarica ed esegui” che farà l’upload del programma di datalogging sul mattonino ed immediatamente eseguirà il programma.


Partirà immediatamente il rilevamento del rumore

Con gli strumenti di analisi potrete inserire delle label in posizioni particolari per evidenziare particolari momenti con relativo valore, a titolo di esempio (non equivale alla realtà è solo un esempio) nell’immagine ho inserito le label che indicano:
- porta dell’aula sbattuta
- il momento in cui dico ad alta voce: “silenzio!”
- Area in cui incomincia l’appello


Se desiderate potete esportare la tabella dei dati per analisi dettagliate, magari importandola in excel e realizzare ulteriori grafici oppure salvare la schermata di lavoro per documentare l’esperimento.

Idee da sviluppare:
Idea 1
Poiché insegno ai miei allievi come si progetta un impianto fotovoltaico, sempre con il Lego Mindstorms costruiremo uno strumento che visualizzerà la variazione di luminosità durante l’intera giornata in diversi periodi dell’anno scolastico.
Idea 2
Nel mese di gennaio ho seguito un interessantissimo corso di illuminotecnica (progettazione di impianti di illuminazione in funzione dell’ambiente, dei consumi ecc…) per introdurre l’argomento ai miei allievi potrei far costruire uno strumento che misura la luce riflessa da diversi tipi di superfici.
Idea 3
E se poi si vuole rilevare l’inquinamento elettromagnetico, anche questo può essere fatto con i Lego Mindstorms.
Conferenza: Fashion Robot Junior – La robotica conquista la scuola piemontese
Si è da poco concluso il Convegno internazionale Fashion Robot Junior che ha visto riunita la scuola di Torino e provincia intorno al progetto “porte aperte alla robotica”.
Il convegno è stato validato dalla presenza di quattro dei massimi ricercatori nel campo della robotica industriale e di servizio.
Due dei relatori il Prof. Paolo Dario e l’Ing. Arturo Baroncelli sono due dei cinque italiani insigniti del premio Engelberger alla robotica, corrispondenti di fatto al nobel alla robotica.
Applauditissimo è stato poi l’intervento del Prof. Giovanni Muscato dell’Università di Catania il quale ha relazionato sulle interazioni tra scuola superiore ed università, offrendo spunti per tutta una serie di attività che potrebbero essere attivate al fine di motivare e rimotivare gli studenti della nostra scuola.
Il Prof. Bonarini, del Politecnico di Milano, ha impostato il suo intervento sulla valenza delle competizioni fra scuole, dimostrando come la robotica può essere utilizzata come nuova metodologia.
Il Prof. Paolo Dario, da grande affabulatore, ha incantato il numerosissimo pubblico con un escursus sulla storia della robotica e sull’evoluzione tecnologica che ha fatto entrare la robotica in discipline e scienze che fino ad oggi avevano poco o quasi mai sperimentato l’uso della robotica.
L’Ing. Baroncelli ha invece analizzato lo status dell’applicazione della robotica industriale, ribadendo come Torino detiene il primato mondiale in questo campo.
La numerosa presenza dei dirigenti scolastici di Torino e provincia, testimonia l’interesse che si è creato intorno al progetto sostenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ribadito ulteriormente nell’intervento della Dott.ssa Maria Paola Minetti in rappresentanza del Direttore Generale Francesco de Sanctis.
L’iniziativa di oggi ha avuto un’enorme successo grazie anche alla sponsorizzazione venuta da iRobot rappresentata dalla presenza del Dott. Aldo Winkler Amministratore Delegato Nital, il quale nel suo intervento ha ribadito l’impegno di Nital e delle sue rappresentate, a sostenere quello che ritiene un progetto essenziale per la crescita qualitativa della scuola piemontese e italiana.
Anche gli enti locali, Regione e Provincia, rappresentati da Giovanna Pentenero Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte e Umberto d’Ottavio Assessore alla Formazione della Provincia di Torino, hanno ribadito, oltre alla valenza altamente educativa e formativa del progetto, l’impegno a sostenerlo in modo che possa essere concretamente realizzato.
In rappresentanza poi della Camera di Commercio di Torino è intervenuto il Segretario Generale, Guido Bolatto, il quale ha sottolineato l’impegno a supportare anche economicamente il progetto.
Il Presidente dell’AMMA, Dott. Vincenzo Ilotte, ha evidenziato l’importanza strategica che un progetto di questo genere rappresenta. L’industria, ha sottolineato Ilotte, necessita di tecnici preparati in grado di spendersi immediatamente nel mondo del lavoro e della produzione per la formazione dei quali la scuola ha un compito fondamentale.
Un ringraziamento particolare alla segreteria del convegno, Proff.ri Michele Maffucci, Antonio Mattera, Maurizio Scebba.
La giornata è stata coordinata dal Prof. Enzo Marvaso.
Per la galleria fotografica si segua il link.


