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Lezione n.5 – microcorso di elettronica per principianti: circuito elettrico

Che cosa è un circuito elettrico?

Possiamo definire un circuito elettrico come un percorso competo per il flusso della corrente elettrica compreso il generatore di tensione.
Di seguito potete vedere un semplicissimo circuito costituito da una lampada, usata come carico ed una batteria usata come sorgente di tensione:

In questo circuito possiamo dire che il flusso di corrente parte dal polo negativo della batteria, fluisce verso il terminale A della lampadina, attravesa la lampadina fuoriesce dal terminale B per fluire poi verso il polo positivo della batteria e poi nuovamente verso il polo negativo della batteria, per incominciare nuovamente un nuovo ciclo.

Circuito aperto

Fino a quando è presente un circuito completo la corrente elettrica può fluire attraverso il circuito, se però si crea in qualche modo un’interruzione nel circuito il flusso di corrente viene fermato.

La figura mostra un circuito interrotto da un interruttre aperto. Il fluire della corrente può essere bloccato per diversi motivi:

  • conduttore interrotto
  • filamento della lampadina bruciata
  • batteria scarica
  • connessione ai componenti staccata

Tipi di circuiti elettrici

Possiamo avere due tipi fondamentali di circuiti:

  1. circuiti serie
  2. circuiti parallelo

Nelle successive lezioni imparerete a lavorare con i due tipi di circuiti e poi imparerete a combinarli insieme in quello che viene chiamato circuito serie-parallelo.

Circuiti serie

In un circuito serie è presente solamente un percorso dove la corrente può fluire per completare l’intero circuito. In modo più semplice diciamo che il flusso di corrente fluisce in egual misura attraverso ogni componente del circuito elettrico.

Nel disegno che segue abbiamo 3 lampadine connesse in serie e se per qualche motivo una di queste si dovesse fulminare (circuito aperto) il flusso di corrente si interromperebbe.

Circuito parallelo

In un circuito parallelo sono presenti tanti percorsi per il flusso di corrente quanti sono i rami paralleli nel circuito. Nel circuito che segue tutte le lampade sono connesse in parallelo con la batteria.
La corrente fluisce dalla batteria dividendosi attraverso ciascuna lampada. La somma della correnti che fluisce attraverso ciascuna lampada è uguale alla corrente che fluisce attraverso la batteria.

Circuito serie-parallelo

Un circuito serie-parallelo altro non è che una combinazione di circuiti serie e parallelo.

Il flusso di corrente va dal polo negativo della batteria verso la lampadina L1 poi si divide per fluire tra L2 ed L3. La corrente poi si riunisce per scorrere attraverso la lampadina L4 per tornare nuovamente alla batteria.
Dal circuito potete notare che la lampadina L1 ed L4 sono attraversate dalla medesima corrente mentre le lampade L2 ed L3 sono in parallelo e la corrente si divide tra i due percorsi.

Per vedere tutte le lezioni del microcorso di elettronica per principianti seguite il link.

Arduino – lezione 05: controllo presenza

Questa lezione nasce da un commento di Aldo Biscotti (seguite il link), che ha la necessità di realizzare l’illuminazione temporizzata delle scale di casa. Si sta cimentando in questo progetto e la sua richiesta di aiuto mi da parecchi spunti per la realizzazione di una lezione ad hoc per i miei allievi.
Per la realizzazione del suo progetto avrà la necessità di usare dei sensori di presenza, che in questa lezione saranno sostituiti da semplici pulsanti.

Dal commento che mi è stato lasciato desumo che la necessità descritta da Aldo è quella di comandare due lampade di due ambienti diversi mediante due distinti rilevatori di presenza.
Nel realizzare un primo prototipo di studio Aldo giustamente, visto che sta imparando a programmare Arduino, utilizza i pulsanti in sostituzione dei rilevatori e i diodi led in sostituzione delle lampade.

Questa la sua necessità:

Pulsante 1:
(salita) start,
accensione del led 1,
dopo 2 secondi accensione led 2,
dopo 2 secondi spegnimento led 1,
dopo 2 secondi spegnimento led 2,
end.

Pulsante 2:
(discesa) start,
accensione del led 2,
dopo 2 secondi accensione led 1,
dopo 2 secondi spegnimento led 2,
dopo 2 secondi spegnimento led 1,
end.

Grazie Aldo.

Risponderò ad Aldo prendendo in analisi il suo primo sketch e da questo ne svilupperò una serie di programmi in cui introdurrò nuovi concetti.

Innanzitutto realizziamo il primo circuito di test, costituito da due diodi led, una resistenza ed un pulsante, in questa lezione vedrete che utilizzerò sia una scheda Arduino UNO, che Arduino 2009, assolutamente simili dal punto di vista della programmazione:

Questo invece il disegno realizzato con Fritzing

l5-02b-arduino

Analizziamo il primo sketch.

// Esempio 1: accensione led

int led_1 = 8;
int led_2 = 9;
int btn_pin = 2;

void setup() {
     pinMode(led_1, OUTPUT);
     pinMode(led_2, OUTPUT);
     pinMode(btn_pin, INPUT);
}

void loop()
{
     int in = digitalRead(btn_pin);
     if (in == LOW)
     {
         digitalWrite(led_1, LOW);
         delay (2000);
         digitalWrite(led_2, LOW);
         delay (2000);
     }
      else
     {
         digitalWrite(led_1, HIGH);
         delay (2000);
         digitalWrite(led_2, HIGH);
         delay (2000);
     }
}

Non funziona molto bene, come si desume dal filmato vi sono alcune correzioni da fare:

Nell’if viene controllato se il pulsante non è stato premuto “in == LOW”, se vero vengono spenti in modo sequenziale i due LED, domanda:

Se una luce è già spenta perché aggiungere un ritardo?

Ciò implica che se il programma è in esecuzione nella prima parte dell’if non verrà rilevata la presenza di una persona al massimo per 4 secondi ed è come dire che appena entro nella stanza sarò al buio per 4 secondi prima che le luci vengano accese e quindi una persona potrà:

  • fermarsi ed attendere 4 secondi
  • oppure camminare per 4 secondi al buio compiendo circa 5 metri di spazio camminando, presumibilmente supererà la prima stanza al buio.

Questa la mia prima variazione:

// Esempio 2: accensione temporizzata di un led in una sola direzione

#define led_1 8    // il pin 8 è usato per il LED
#define led_2 9    // il pin 9 è usato per il LED
#define btn_pin 2  // il pin 2 è usato per il PULSANTE 1

// Variabili
int in = 0;

void setup() {
     pinMode(led_1, OUTPUT);    // impostiamo il pin led_1 come output
     pinMode(led_2, OUTPUT);    // impostiamo il pin led_2 come output
     pinMode(btn_pin, INPUT);   // impostiamo il pin btn_pin come input
}

void loop()
{
     in = digitalRead(btn_pin); // assegna lo stato del pulsante
     if (in == HIGH)            // controlla se il pulsante è stato premuto
     {
         digitalWrite(led_1, HIGH);  // accendiamo il LED 1
         delay (2000);               // attesa di 2 sec
         digitalWrite(led_2, HIGH);  // accendiamo il LED 2
         delay (2000);               // attesa di 2 sec
         digitalWrite(led_1, LOW);   // spegniamo il LED 1
         delay (2000);               // attesa di 2 sec
         digitalWrite(led_2, LOW);   // spegniamo il LED 2
     }
}

Controllo se il pulsante e premuto, se vero inizia la sequenza di accensione, altrimenti se il pulsante non è premuto l’if non viene eseguito, le luci continuano a rimanere spente e ricomincia nuovamente il loop().
Ovviamente se durante la sequenza di accensione e spegnimento di 6 secondi viene premuto nuovamente il pulsante non accade nulla, vedremo più avanti che questa soluzione potrebbe causare qualche problema.

Vediamo adesso come utilizzare due pulsanti (o rilevatori di presenza) per governare l’accensione in senso opposto, il circuito realizzato è il seguente:

Questo lo sketch

// Esempio 3: accensione temporizzata di due led
// in due direzioni con uso dell'if

#define led_1 8    // il pin 8 è usato per il LED
#define led_2 9    // il pin 9 è usato per il LED
#define btn_pin1 2  // il pin 2 è usato per il PULSANTE 1
#define btn_pin2 3  // il pin 3 è usato per il PULSANTE 2

// Variabili
int in1 = 0;        // variabile per memorizzare lo stato del PULSANTE 1
int in2 = 0;        // variabile per memorizzare lo stato del PULSANTE 2

void setup() {
     pinMode(led_1, OUTPUT);
     pinMode(led_2, OUTPUT);
     pinMode(btn_pin1, INPUT);
     pinMode(btn_pin2, INPUT);
}

void loop()
{
     in1 = digitalRead(btn_pin1);
     in2 = digitalRead(btn_pin2);

     if (in1 == HIGH && in2 == LOW)  // se PULSANTE 1 premuto e PULSANTE 2 no sequenza 1
       {
           digitalWrite(led_1, HIGH);
           delay (2000);
           digitalWrite(led_2, HIGH);
           delay (2000);
           digitalWrite(led_1, LOW);
           delay (2000);
           digitalWrite(led_2, LOW);
       }
     if (in1 == LOW && in2 == HIGH)  // se PULSANTE 1 premuto e PULSANTE 2 no sequenza 2
       {
           digitalWrite(led_2, HIGH);
           delay (2000);
           digitalWrite(led_1, HIGH);
           delay (2000);
           digitalWrite(led_2, LOW);
           delay (2000);
           digitalWrite(led_1, LOW);
       }
}

Come potete notare ho usato l’operatore logico AND (&&) che effettua un controllo su quale dei pulsanti è acceso in questo modo controllo la direzione di accensione.

Per chiarire meglio ho realizzato uno schema che visualizza meglio cosa accade:

Si ricordi che la progettazione viene fatta usando pulsanti, ma voi estrapolate e pensate a dei rilevatori di presenza.

Supponiamo che la direzione sia da destra a sinistra, la persona 1 viene rilevata dal sensore R1, si accende la luce L1 per 2 secondi, entra nella stanza 2 e supponendo che non sia più veloce di due secondi, rischiando di entrare in una stanza buia, viene rilevato dal sensore R2, si accende la luce L2 e dopo 4 secondi si spegne la luce L1.

Ma cosa accade se nei primi 2 secondi entra un’altra persona nella prima stanza a destra?
La seconda persona resta al buio.
Stesso inconveniente accade nella direzione opposta da sinistra verso destra.

Quindi per superare questo incoveniente è necessario che l’accensione delle luci non duri solamente per un tempo prefissato, ma per tutto il tempo in cui la persona è presente nel locale, dopo di che la luce può spegnersi.

La soluzione più semplice di tutte è quella descritta dallo sketch che segue, si ricordi che premere il pulsante corrisponde a: “persona rilevata”

// Esempio 4: accensione di due led comandati da due pulsanti

#define led_1 8    // il pin 8 è usato per il LED
#define led_2 9    // il pin 9 è usato per il LED
#define btn_pin1 2  // il pin 2 è usato per il PULSANTE 1
#define btn_pin2 3  // il pin 3 è usato per il PULSANTE 2

// Variabili
int in1 = 0;
int in2 = 0;

void setup() {
  pinMode(led_1, OUTPUT);
  pinMode(led_2, OUTPUT);
  pinMode(btn_pin1, INPUT);
  pinMode(btn_pin2, INPUT);
}

void loop()
{
  in1 = digitalRead(btn_pin1);
  in2 = digitalRead(btn_pin2);

  if (in1 == HIGH)                  // PULSANTE 1 premuto
  {
    digitalWrite(led_1, HIGH);      // accensione LED 1
  }
  else
  {
    digitalWrite(led_1, LOW);      // seil PULSANTE 1 non premuto LED 1 spento
  }

  if (in2 == HIGH)                  // PULSANTE 2 premuto
  {
    digitalWrite(led_2, HIGH);      // accensione LED 2
  }
  else
  {
    digitalWrite(led_2, LOW);      // seil PULSANTE 2 non premuto LED 2 spento
  }

}

Per evitare che ci sia uno spegnimento brusco dell’illuminazione appena si esce dalla stanza, ritardo lo spegnimento dell’illuminazione della stanza che ho appena abbandonato:

// Esempio 5: accensione di due led comandati da due pulsanti
// con ritardo di spegnimento di due secondi

#define led_1 8    // il pin 8 è usato per il LED
#define led_2 9    // il pin 9 è usato per il LED
#define btn_pin1 2  // il pin 2 è usato per il PULSANTE 1
#define btn_pin2 3  // il pin 3 è usato per il PULSANTE 2

// Variabili
int in1 = 0;
int in2 = 0;

void setup() {
  pinMode(led_1, OUTPUT);
  pinMode(led_2, OUTPUT);
  pinMode(btn_pin1, INPUT);
  pinMode(btn_pin2, INPUT);
}

void loop()
{
  in1 = digitalRead(btn_pin1);
  in2 = digitalRead(btn_pin2);

  if (in1 == HIGH){                 // PULSANTE 1 premuto
    digitalWrite(led_1, HIGH);      // accensione LED 1
    delay (2000);                   // ritardo di 2 sec
  }
  else
  {
    digitalWrite(led_1, LOW);       // se il PULSANTE 1 non premuto LED 1 spento
  }

  if (in2 == HIGH){                 // PULSANTE 2 premuto
    digitalWrite(led_2, HIGH);      // accensione LED 2
    delay (2000);                   // ritardo di 2 sec
  }
  else
  {
    digitalWrite(led_2, LOW);        // seil PULSANTE 2 non premuto LED 2 spento
  }
}

Nella prossima lezione al fine di rendere più utile e gradevole il controllo sull’illuminazione della stanza vedremo come aumentare e diminuire gradualmente l’illuminazione usando una tecnica che sfrutta la modulazione di larghezza di impulso (PWM).


Vai alle altre lezioni:

Lezione01: Incominciamo con Arduino Arduino – lezione 02: facciamo lampeggiare un led Arduino – lezione 03: controlliamo un led con un pulsante
Lezione Arduino Lezione Arduino Lezione Arduino
Arduino – lezione 04: realizzare un programma che identifica le variazioni di stato Arduino – lezione 05: controllo presenza
Lezione Arduino Lezione Arduino

Arduino – lezione 04: realizzare un programma che identifica le variazioni di stato

Prenderò spunto dal commento che mi è stato lasciato da un mio studente per introdurre l’uso delle istruzioni:

if
if...else
Switch Case

Lo scopo di questa lezione è quello di realizzare un programma che conta quante volte il pulsante viene premuto, per un ciclo di 4 pressioni, alla quinta pressione il led lampeggia una volta e poi si riavvia il ciclo.

Per questa lezione useremo:

  1. breadboard
  2. 4 diodi led
  3. 1 pulsante
  4. 1 resistenza da 10KOhm
  5. Arduino duemilanove

La prima versione del programma è quella che è stata realizzata dal mio studente, realizzazione di uno sketch per effettuare la seguente funzione:

Prima pressione: led lampeggia ogni mezzo secondo
Seconda pressione: led lampeggia ogni secondo
Terza pressione: led lampeggia ogni secondo e mezzo
Quarta pressione: led si spegne

Realizziamo un circuito come indicato nelle immagini che seguono:

La proposta interessante ed elegante dell’allievo, sfrutta l’istruzione “Switch Case” che permette di definire quale porzione di codice eseguire in funzione del valore di una variabile. Ciò consente di evitare lunghe catene di if-else.
Il “break” alla fine di ogni “case” viene usato per interrompere il controllo degli altri “case“.

// Esempio 05:
// Primo tocco: led lampeggia ogni mezzo secondo
// Secondo tocco: led lampeggia ogni secondo
// Terzo tocco: led lampeggia ogni secondo e mezzo
// Quarto tocco: led si spegne

const int  BUTTON = 2;    // pin di input a cui è collegato il pulsante
const int LED = 13;       // LED collegato al pin digitale 13

// Variabili globali (tutti interi)
int statoButton     = 0;      // stato del pulsante (inizialmente non premuto)
int lastStatoButton = 0;      // ultimo stato del pulsante (per ora non premuto)
int countButton     = 0;      // Conteggio del bottone

// Avvio dell'applicazione
void setup()
{
  pinMode(LED, OUTPUT);       // imposta il pin digitale come output
  pinMode(BUTTON, INPUT);     // imposta il pin digitale come input
}

// Avvio del loop
void loop()
{

  // Verifico se l'utente ha premuto il bottone
  if(digitalRead(BUTTON))
  {
    // Aspetto 15ms per far alzare il dito all'utente
    delay(15);
    // Cambio l'ultimo stato del bottone
    if(lastStatoButton==0) lastStatoButton=1;
    else lastStatoButton=0;
    // Aumento il count del bottone
    if(countButton<=3) countButton=countButton+1;
    else countButton=0;
  }

  // In base allo stato del bottone scelgo l'azione del led
  switch (countButton)
  {
    // Led lampeggia ogni mezzo secondo
  case 1:
    digitalWrite(LED, HIGH);  // accende il LED
    delay(500);              // aspetta un secondo
    digitalWrite(LED, LOW);   // spegne il LED
    delay(500);              // aspetta un secondo
    break;

    // Led lampeggia ogni secondo
  case 2:
    digitalWrite(LED, HIGH);  // accende il LED
    delay(1000);              // aspetta un secondo
    digitalWrite(LED, LOW);   // spegne il LED
    delay(1000);              // aspettaun secondo
    break;

    // led lampeggia ogni secondo e mezzo
  case 3:
    digitalWrite(LED, HIGH);  // accende il LED
    delay(1500);              // aspetta un secondo
    digitalWrite(LED, LOW);   // spegne il LED
    delay(1500);              // aspetta un secondo
    break;

    // Led si spegne
  case 0:
    delay(15);
    digitalWrite(LED, LOW);
    delay(5000);              // aspetta un secondo
    break;
  }
}

Il programma come si intuisce dal filmato, presenta alcuni problemi.

Rimbalzo
Il problema dei segnali spuri dovuti al rimbalzo del pulsante non consente di controllare esattamente la selezione.

Attesa
Durante l’attesa, mentre si vede lampeggiare il led, premendo il pulsante non si ha cambiamento di stato fino a quando non termina il tempo in cui lampeggia il led.

Discriminare
Difficoltà di discriminare in quale situazione ci si trova, tempi troppo brevi per percepire la differenza delle 4 condizioni.

Per risolvere i problemi sopra elencati vi propongo 6 varianti all’esempio 1, ciò mi permetterà di introdurre nuove istruzioni del linguaggio di programmazione.

Prima di fornirvi le mie soluzioni ho necessità di introdurre l’uso dell’istruzioni Serial ed utilizzare il programma “StateChangeDetection” che potete trovare in File > Examples > 2.Digitale > StateChangeDetection o direttamente on-line sul sito Arduino che trovate di seguito

Continua a leggere

Lezione n.4 – microcorso di elettronica per principianti: corrente elettrica

Per avere un flusso di elettroni è necessario che ci sia un movimento continuo in cui gran parte degli elettroni liberi si muove nella stessa direzione.

Se si crea un percorso che permette di far muovere gli elettroni da un materiale carico negativamente ad uno carico positivamente allora gli elettroni potranno fluire, quando ciò accade si dice che si ha una corrente elettrica ed il fluire di cariche elettriche continuerà fino a quando il percorso non viene interrotto oppure finchè la carica elettrica non è la stessa per entrambi i materiali.

Per avere una corrente misurabile è indispensabile che vi sia un movimento di una grande quantità di elettroni, dell’ordine del milione.

L’unità di misura della corrente elettrica è l’Ampere.
Un flusso di corrente di 1 Ampere corrisponde al movimento di 6,25 x 10^18 elettroni al secondo che passano in un un determionato punto.
Se non siete pratici con la notazione scientifica vi ricordo che il numero 6,25 x 10^18 corrisponde a 6.250.000.000.000.000.000 piuttosto grande non trovate ? 🙂

Direzione del flusso degli elettroni

Abbiamo detto che la corrente è un flusso di elettroni e questo flusso va sempre da un punto ad eccesso di elettroni, carico negativamente (-), verso un punto che non ha elettroni, carico positivamente (+).
Fate attenzione però che questa affermazione è vera se si considera la corrente come flusso di elettroni ciò che accade realmente nei conduttori.

Prima che si conoscesse la teoria dell’elettrone si pensava che la corrente fluisse dal (+) al (-) ed la simbologia di alcuni componenti riflette ancora questa teoria e quindi viene considerato che il verso della corrente è quello delle cariche positive da un punto a potenziale positivo (+) a quello a potenziale (-), quindi nonostante ciò la definizione originale di corrente elettrica resta ancora valida e viene oggi usata e quindi nella lettura e risoluzione di schemi elettrici considererete sempre il verso del flusso convenzionale di corrente.

 

Sorgenti di elettricità

Per far si che vi sia una corrente che fluisca continuamente è indispensabile una forma di energia che continuamente ponga in moto le cariche positive (secondo il flusso convenzionale).

Le sorgenti di energia elettrica possono essere di diverso tipo:

Attrito
Lo strofinamento di materiali, come visto nella lezione precedente, determina la formazione di cariche; probabilmente tale situazione è stata da voi sperimentata quando passeggiate su alcuni tipi di tappeti.

Azione chimica
Una batteria elettrica utilizza l’azione chimica di diversi materiali per produrre energia elettrica.

Pressione
Se su alcuni tipi di cristalli applicate una pressione è possibile produrre energia elettrica.

Calore
Il principio della termocoppia sfrutta proprio il calore applicato alla giunzione di due materiali diversi.

Magnetismo
Il movimento di un filo costituito da materiale conduttore in un campo magnetico determina il movimento degli elettroni verso un capo del filo.

Luce
Alcuni dispositivi, come le fotocellule, se colpiti da luce possono produrre energia elettrica.

Guarda un po’ cosa ho trovato in archivio: microcorso di elettronica per principianti

Perché un microcorso per principianti di elettronica?

Non me ne vogliano i colleghi di discipline scientifiche, sicuramente saranno loro i primi a spaventarsi nel leggere queste brevissime lezioni e notare che i contenuti sono ridotti ai minimi termini e che la matematica e quasi assente, ma questo corso per principianti nasce da un piccolo progetto di qualche anno fa quando mi venne richiesta, per una serie di attività per l’orientamento scolastico, la realizzazione per gli studenti di terza media di un brevissimo e semplicissimo corso di elettronica corredato da piccoli esperimenti divertenti di elettrostatica, elettronica ed elettromeccanica da realizzare presso i laboratori di un istituto superiore, in modo che gli studenti interessati potessero ancor di più essere sicuri sulla scelta che da li a pochi mesi avrebbe condizionato tutto il loro percorso di studi.
La scorsa settimana nell’organizzare i corsi di recupero per alcuni miei allievi di terza superiore, scartabellando tra le mie vecchie dispense ho ritrovato la cartellina del progetto, tutto in versione analogica 🙂 (progetto scritto su carta a mano) e non so per quale motivo ho collegato questi appunti e il ricordo di quell’esperienza ad alcune frasi che ho scritto qualche tempo fa nell’articolo: Chi ha paura della matematica? L’insegnante o l’allievo?

Gli studenti giungono all’istituto professionale perché ultima spiaggia, il professionale ormai è il luogo che accetta chi ha fallito in altre scuole per causa propria o per insegnanti che non sono riusciti ad instaurare un rapporto educativo con l’allievo.

non voglio che l’istituto professionale “sia scuola di parcheggio”, ma luogo di studio e creatività…

piantala di sognare!

Toriniamo al piccolo corso.
Poiché non volevo che queste poche righe venissero cestinate ho deciso di renderle pubbliche, magari potranno servire per implementare da altri idee migliori, o ancora per aiutarmi, ampliando questi appunti, ad aiutare coloro che passando per insuccessi scolastici tra un liceo ed ITIS arrivano all’IPSIA senza sapere cos’è una resistenza o un condensatore, come fare con queste persone?

Butto giù tutto e ricostruisco le fondamenta del loro sapere disordinato, piano piano… prima con un leggerissimo corso di elettronica, poi si va verso la robotica per aumentare la loro voglia di sperimentare e scoprire, poi senza che l’allievo se ne accorga si trova ad usare diodi, transitor, operazionali e magicamente dispositivi più complessi come Arduino.

ancora il sognatore…. piantala!

Bene dopo questa serena e tranquilla introduzione 🙂 ho posto le basi per riscrivere in digitale, quei brevi appunti in una decina di articoletti semplici semplici che introdurranno all’elettronica in questa versione ho eliminato alcuni disegni integrando con video da YouTube, ma la semplicità è rimasta.

Questo microcorso è dedicato a:

  • tutti quegli allievi che hanno perso la voglia di studiare
  • agli studenti che non hanno mai sentito parlare di corrente elettrica
  • a chi è giunto al professionale perché non sapeva dove andare
  • all’autodidatta che vuole incominciare a capirci qualcosa
  • a mia suocera che mi guarda “stranita” quando gioco con schede elettroniche e diodi led
  • al collega che si ostina a spiegare le Trasformate di Lapace ad allievi che fanno difficoltà a risolvere derivate ed integrali
  • al collega di sostegno che con la scusa che non conosce l’elettronica vuole affibbiare a me la piena gestione didattica dell’allievo con difficoltà… caro collega ora ti frego, usa questi appunti per imparare e per far imparare l’allievo che segui.

Benvenuti al microcorso di elettronica per principianti.

Vai alla prima lezione.