In laboratorio sicurezza = metodo + ordine. Un prototipo ben organizzato non è solo più “bello”: è più sicuro, più facile da testare e più veloce da riparare. Lavoriamo con alimentazioni, correnti, componenti sensibili: le buone abitudini proteggono persone, strumenti e risultati.
- Preparazione dell’area
- Banco pulito: via oggetti non necessari, liquidi lontani, cavi non incrociati.
- Illuminazione adeguata, seduta stabile, spazio per notebook/strumenti.
- Documenti a portata: schema, pinout, datasheet; cartellina con buste (evita “pezzi sparsi”).
- Alimentazione: scelte e verifiche
- Parti sempre disalimentato: cabla a cavo staccato.
- Tensione e corrente: verifica che la sorgente regga (es. 5 V/2 A per moduli + motori).
- Polaritá corretta: segna rosso = +, nero = GND; no fili volanti senza colore.
- Protezione: preferisci alimentatori con limite di corrente o fusibili rapidi; imposta limiti sul banco di alimentazione.
- GND comune: con più sorgenti, i riferimenti di massa vanno uniti (salvo isolamenti voluti).
- Cablaggio e componenti
- Cavi corti e fissati (fascette/nastro): riduce falsi contatti.
- Breadboard: limiti (resistenza di contatto, cadute, correnti basse). Per correnti > 200–300 mA, evita breadboard → morsetti/stripboard.
- Sezione dei fili adeguata (motori ≠ jumper sottili).
- Polarità di LED, elettrolitici, moduli. Diodo di ricircolo con carichi induttivi (relè/motori).
- ESD (sensori e IC): tocca massa prima di maneggiare, se possibile usa bracciale ESD.
- Strumentazione e misure
- Multimetro: inizia sul fondo scala più alto; controlla sonde e modalità (V, A, Ω).
- Misure “prima di accendere”: continuità su alimentazione (niente corto), verifica resistenze sospette.
- Misure “dopo”: V su pin chiave, I assorbita dal sistema, calore (dito/misuratore IR).
- Log: annota valori e condizioni (tensione di alimentazione, carico, ambiente).
- Procedura di test (incrementale)
- Un passo alla volta: prima l’alimentazione, poi un sensore, poi un attuatore…
- Stato noto ad ogni passaggio: se qualcosa “salta”, sai dove guardare.
- Rollback: se peggiori, torna alla versione stabile precedente.
- Chiusura lavori (safety & ordine)
- Spegni/disalimenta, scollega, lascia un post-it con lo stato del prototipo (“sensore X instabile; rifare cablaggio domani”).
- Rimetti a posto componenti (sacchetti etichettati), attrezzi, cavi avvolti.
- Backup: foto cablaggi, schema aggiornato, commit del codice con messaggio chiaro.
- Rischi tipici & prevenzione
- Surriscaldamento: dissipatori/pad termici, correnti entro specifiche.
- Corto accidentale: fili spelati, breadboard usurate, stagnature “a goccia” → isola e rifinisci.
- Rumore elettrico: twist dei cavi segnale, condensatori di bypass (0.1 µF vicino ai Vcc), massa stellare.
- Batterie Li-ion/LiPo: carica solo con circuiti dedicati, non perforare o piegare, mai cortocircuitare, storage a ~3.8 V.
- Meccanica: bordi vivi, parti in movimento: occhiali protettivi se c’è rischio.
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--- title: "QR – Prototipi hardware: sicurezza & ordine" version: "1.2" autore: "<Classe/Studente>" licenza: "CC BY 4.0" ultimo_aggiornamento: "2025-10-05" --- ## 1) Preparazione dell’area - [ ] **Banco pulito** (via liquidi/oggetti inutili), **luce buona**, sedia stabile. - [ ] **Documenti a vista**: schema, pinout, datasheet (cartella o busta trasparente). - [ ] PC/Notebook con IDE aperto e cavo **funzionante**. - [ ] Foto “prima” del banco (torna utile per confronto e relazione). ## 2) Alimentazione (scelte & verifiche) - [ ] Cabla **a cavo staccato**; alimenta **solo a fine controllo**. - [ ] Tensione/ corrente **coerenti** con il carico (es. 5 V/2 A). - [ ] **Polaritá marcata**: rosso = +V, nero = GND; niente fili volanti non isolati. - [ ] Se possibile, **limite di corrente** sull’alimentatore o fusibile rapido. - [ ] Con più sorgenti, **GND comune** (salvo isolamenti voluti). ## 3) Cablaggio e componenti - [ ] **Cavi corti e fissati** (fascette/nastro); evitare anelli e incroci inutili. - [ ] Breadboard ok per segnali/ piccole correnti; per >300 mA usa morsetti/stripboard. - [ ] Sezione fili adeguata (motori ≠ jumper sottili). - [ ] **Polarità**: LED/elettr. corretta; **diodo di ricircolo** con relè/motori. - [ ] **ESD**: tocca GND prima di maneggiare IC/sensori; se possibile usa bracciale. ## 4) Strumentazione & misure - [ ] Multimetro: scala corretta (V, A, Ω) e **sonde ben inserite**. - [ ] **Prima di accendere**: continuità tra +V e GND (no corto). - [ ] **Dopo**: misura V su pin chiave, **corrente assorbita**, temperatura (dito/IR). - [ ] Logga dati e condizioni (V aliment., carico, ambiente). ## 5) Procedura di test (incrementale) 1. **Alimenta** → verifica solo la parte di potenza. 2. **Aggiungi** un modulo alla volta (sensore → attuatore). 3. **Stato noto** a ogni passo; se peggiori, **rollback** alla versione stabile. 4. Una modifica per volta (HW *o* SW), poi test. ## 6) Chiusura lavori - [ ] **Spegni e scollega**. - [ ] **Post-it** di stato: “sensore X instabile; rifare cablaggio domani”. - [ ] Riponi componenti/attrezzi; avvolgi cavi. - [ ] **Backup**: foto cablaggio, schema aggiornato, commit codice con messaggio chiaro. ## 7) Rischi tipici & prevenzione - **Surriscaldamento** → dissipatori/pad; rispetta correnti massime; ventilazione. - **Corto** → rifinisci stagnature; isola punti nudi; sostituisci breadboard usurate. - **Rumore elettrico** → twist cavi segnale, **bypass 0.1 µF** vicino a Vcc, massa a stella. - **Batterie Li-ion/LiPo** → carica **solo** con circuiti dedicati; non perforare/piegare; mai in corto; storage ~3.8 V.
Esempio – “Il motore non parte e il driver scotta”
Setup
- Alimentazione 12 V (banco da laboratorio, limite corrente 1.5 A).
- Driver ponte H (es. L298N o similare), motore DC 6–12 V, Arduino UNO.
- Cavi: alimentazione 0.5–0.75 mm², segnale jumper corti.
Sintomi
- A “start”, motore fermo o vibra; driver caldo dopo pochi secondi; LED di alimentazione ok.
Procedura di diagnosi
01. Isola blocchi
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- Scollega Arduino → alimenta solo il driver e il motore in manuale: ponticella IN1=HIGH, IN2=LOW (o usa enable).
- Se ancora fermo, il problema è driver/motore (non il codice).
02. Verifica alimentazione
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- Misura V_motore a vuoto: ~12 V?
- Cala a 5–6 V quando provi a muoverlo? → alimentatore in current limit (motore richiede più spunto).
- Soluzione: alimentatore con corrente di picco più alta o soft-start (PWM graduale).
03. Controlla cablaggio e polarità
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- GND comune tra Arduino e driver.
- Sezione fili verso motore sufficiente (evita jumper sottili).
- Diodi di ricircolo: presenti/integrati? Se driver ne è privo, aggiungili.
04. Assorbimento & termica
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- Misura corrente di spunto (metti multimetro in serie): >1.5–2 A? Il L298N satura e scalda.
- Opzioni: driver più efficiente (MOSFET, es. BTS7960 o ponte H moderno), abbassa tensione o usa PWM limitato all’avvio.
05. Test incrementale
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- Motore scollegato > misura V ai morsetti del driver con PWM 30/60/100%.
- Se V è stabile e driver non scalda → il problema è carico (motore duro/ingranaggi).
- Lubrifica/controlla meccanica; prova con un motore “buono”.
Checklist “fatto”
- Motore avvia fluido a PWM 30→60→100%.
- Driver < 70 °C dopo 2′ di lavoro (dito o termometro IR).
- Alimentatore non entra in limit; cavi non scaldano.
- GND comune, fili fissati, schema aggiornato con modello driver.
Note didattiche
Mostrare agli studenti foto prima/dopo del cablaggio, la tabella di misure (V/I a step di PWM) e un grafico corrente-tempo allo spunto: è evidente perché alcuni driver scaldano.







