Aggiornamenti settimanali del 2010-01-24

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4 modi per far arrampicare un robot

La scorsa serata, dopo l’n-esimo tutorial sull’uso di Roomba ad amici e la mia lezione sull’uso della robotica in campo didattico i ragionamenti hanno preso la strada del futuro analizzando i possibili sviluppi in campo domestico che i robot potranno avere nel prossimo decennio.
Le mie affermazioni su robot che lavano i vetri o che tinteggiano case sembravano troppo fantascientifiche, immaginare automi che potessero contrastare in modo semplice la forza di gravità sebrava qualcosa di impossibile, ma il filmato allegato ha fatto cambiare opinione.
Nel filmato potrete vedere:

  1. un robot magnetico in grado di arrampicarsi su superfici metalliche;
  2. una lumaca-robot che sfrutta l’uso di colla a caldo per arrampicarsi alle pareti;
  3. un robot che sfrutta nastro adesivo su ruote e può salire su superfici lisce come una lavagna o vetro;
  4. robot a 4 zampe che utilizza artigli realizzati con ami da pesca in modo da avere unghie simili a quelli di un gatto o ad un topo, in grado di scalare superfici ruvide.

la serata si è conclusa con la visione di Io Robot
per me è stata la sedicesima visione del film 🙂

fonte: spectrum.ieee.org

Protocollo di Intesa 2010-2013 per lo sviluppo dell’Istruzione Tecnica e Professionale nel campo della Meccatronica e Robotica

intesa-robotica

…Il mio compito, prima che insegnare è trovare una metodologia adatta per far fronte al deficit formativo dei miei allievi
Gli studenti su cui lavoro hanno difficoltà di astrazione, loro sono più CONCRETI
vogliono VEDERE TOCCARE per FARE

FARE e COSTRUIRE sono parole chiave in
un istituto professionale

Il reale e il concreto che abbiamo sperimentato con la robotica affascina ed attrae

la robotica rende immediatamente spendibile le acquisizioni teoriche e trasforma l’aula, piena di parole…
in luoghi di vera SPERIMENTAZIONE

sono queste le frasi iniziali che riassumono il cammino che ho intrapreso circa 1 anno fa con la sperimentazione della robotica a scuola e in questi giorni, l’intuizione avuto sulla didattica del fare, si è concretizzate nel protocollo d’intesa 2010-2013 per lo sviluppo dell’Istruzione Tecnica e Professionale nel campo della Meccatronica e Robotica che coinvolge le scuola della Regione Piemonte.
Il progetto si è realizzato grazie al lavoro congiunto tra istituzioni pubbliche e private e all’enorme sforzo di coordinamento e progettazione del gruppo di lavoro dell’IPSIA G. Galilei costituito dai professori: Enzo Marvaso, Michele Maffucci, Maurizio Scebba e Antonio Mattera.

La circolare

Prot. n. 500/U
Torino, 20 gennaio 2010
Circ. reg. nr. 20

Ai Dirigenti
degli Istituti tecnici e professionali
di Torino e provincia

e p.c. Al Dirigente
U.S.P. di Torino

LORO SEDI

Oggetto: Protocollo di Intesa 2010-2013 per lo sviluppo dell’Istruzione Tecnica e Professionale nel campo della Meccatronica e Robotica

Considerato che la robotica industriale e di servizio ha nel nostro Paese, e nella nostra regione, una tradizione di assoluta eccellenza, è in via di definizione il Protocollo di intesa in oggetto, che prevede l’impegno di questo Ufficio Scolastico Regionale, degli Assessorati all’Istruzione di Regione Piemonte e Provincia di Torino, del Politecnico di Torino, della Camera di commercio, dell’ Unione Industriale di Torino, di AMMA, di COMAU al fine di attivare in alcuni Istituti Tecnici e Professionali di Torino e Provincia percorsi innovativi di meccatronica e robotica,

si richiede

alle istituzioni scolastiche interessate di presentare la propria candidatura a far parte della suddetta intesa, che si realizzerà mediante la costituzione di una rete di scuole che avrà quale capofila l’IPSIA Galilei di Torino.

La scheda di candidatura allegata andrà inviata via mail, entro e non oltre il 20 febbraio 2010, a mariapaola.minetti@istruzione.it

Si ringrazia per la consueta collaborazione

IL DIRETTORE GENERALE
Francesco de Sanctis

[circolare e scheda di candidatura]

Recuperare il più possibile

Questa mattina tra le mille attività mi sono occupato di resurrezione
🙂
si proprio così.
Odio lo spreco, soprattutto tecnologico e adesso che ormai tutta la rete dell’IPSIA Amaldi, succcursale dell’IPSIA Galilei, risulta cablata voglio fare in modo che tutti, con ogni mezzo possano usare internet per l’apprendimento.
Configurare i PC nuovi è stata un’operazione relativamente semplice, ma riportare in “vita” computer di 10 o 15 anni fa ed usareli per far di conto, scrivere e navigare è un’operazione non semplice, ma soprattutto una bella esercitazione sull’assemblaggio e sull’installazione di sistemi operativi da far fare agli studenti.

Come fare?
Basta fare una passeggiata per il magazzino, recuperare vecchi computer, un po’ di RAM, scaricare Xubuntu e soprattutto tanta pazienza da parte mia e dei miei studenti.
Quello che vedete in fotografia è uno dei tre vecchi PC resuscitati, un Pentium 333MHZ con 512MB di RAM 3G di HD… alcuni di voi penseranno il paleolitico 🙂
Vero! Ma è tutto quello che serve per essere produttivi… e se arriveranno altri soldi magari invece di computer desktop si compreranno tanti netpc da usare in classe.

Aggiornamenti settimanali del 2010-01-17

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