
Esercitazione di Educazione Civica nelle ore di Laboratorio di Sistemi Elettronici
Desidero condividere la scheda di lavoro del percorso di educazione civica che avvierò oggi con i miei studenti. Come sapete, l’educazione civica è affidata a tutti i docenti del consiglio di classe e viene insegnata con un approccio trasversale e interdisciplinare. Per quanto mi riguarda, condurrò le prime tre ore di lezione a partire da oggi, integrandole con i contenuti della disciplina che insegno: Laboratorio di Sistemi Elettronici.
Condivido la scheda così come l’ho progettata nei giorni scorsi: modificatela e adattatela liberamente dove ritenete opportuno. Vi ringrazio fin d’ora se vorrete darmi un riscontro sia sulla validità della proposta sia sull’eventuale sperimentazione nelle vostre classi. La sto testando e con ogni probabilità apporterò modifiche in itinere.
Perché fare educazione civica in laboratorio di sistemi elettronici
Perché progettare un algoritmo è progettare una convivenza: si definiscono condizioni, stati, ingressi/uscite e verifiche di esito. Nel laboratorio trasformiamo i principi di costituzione, diritti e responsabilità in procedure operative che gli studenti possono vedere, toccare e migliorare.
In più, scrivere l’algoritmo e svilupparlo in gruppo porta inevitabilmente a riflettere su questi problemi, a cercare modi concreti per affrontarli e, soprattutto, a coltivare un senso di giustizia che nasce dal confronto civile. È nella pratica del “decidere insieme” e non nell’imposizione dall’alto tipica di leadership autocratiche che si progetta la pace: solo così, con regole condivise, possiamo contribuire a rendere migliore questo mondo.
Infine, in un contesto in cui il bombardamento continuo di notizie rischia di assuefarci a una falsa normalità della violenza e di farci sentire impotenti di fronte ai problemi globali, il laboratorio offre un antidoto: riflettere e progettare insieme percorsi di dialogo e cooperazione. Farlo non è solo un’opportunità didattica: è un dovere civico, un esercizio concreto di responsabilità verso il bene comune.
Ho previsto una versione base che, secondo la mia progettazione, richiede circa tre ore. Non so se durante le prossime lezioni o più avanti proporrò una versione avanzata, che integra criteri di valutazione, punteggi: questa seconda forse la farò sviluppare quando la classe avrà acquisito maggiore dimestichezza con la programmazione, ma osservo e nel caso troverete su questo sito la proposta avanzata integrata all’interno delle tre lezioni che vi condividerò settimanalmente (credo) con lo sviluppo di una proposta di soluzione del diagramma di flusso, pseudocodice e Sketch Arduino.
Scheda di lavoro
In questa attività uniamo educazione civica e competenze tecnico-scientifiche per riflettere su conflitti che toccano la nostra società: escalation di guerre, fenomeni di apartheid e discriminazione, crisi climatica, violenza verbale online e offline. Al centro c’è un’idea semplice e credo potente: molte forme di violenza nascono dal non-ascolto e dalla prevaricazione, dal non tenere conto del pensiero altrui e dei diritti delle minoranze.
Useremo il pensiero computazionale (diagrammi di flusso, pseudocodice, automazione con Arduino) per progettare procedure di dialogo e mediazione: la logica degli algoritmi diventa un modo per rendere trasparente, equo e verificabile il percorso verso una soluzione condivisa.
Obiettivi formativi
- Civici: sviluppare ascolto attivo, rispetto reciproco, gestione non violenta dei conflitti, attenzione ai diritti e alle minoranze.
- Tecnici: saper rappresentare un processo con diagramma di flusso e pseudocodice; tradurre la procedura in uno sketch Arduino semplice con input da seriale e feedback visivo/sonoro.
- Metodologici: passare da opinioni generiche a passi operativi (regole, turni di parola, verifica di comprensione, decisione).
Struttura del percorso (3 lezioni)
Lezione 1 – Definizione del problema
- Analisi di casi: conflitti quotidiani (classe, social, famiglia) e macro-temi (discriminazione, clima, linguaggi d’odio).
- Riconoscere attori, interessi, regole e condizioni minime per un confronto sicuro.
- Distinguere fatti da interpretazioni e formulare il problema in una frase chiara.
Lezione 2 – Diagramma di flusso e pseudocodice
- Costruzione di una versione base dell’algoritmo di mediazione:
controllo sicurezza del confronto > turni di parola > parafrasi reciproca > generazione di opzioni > decisione o richiesta di mediazione. - Stesura del pseudocodice con variabili in italiano e commenti esplicativi.
Lezione 3 – Sketch Arduino
- Implementazione su Arduino con input via Serial Monitor e feedback con LED integrato (e buzzer opzionale).
- Test guidato: simulare conversazioni e verificare come l’algoritmo aiuta a ridurre ambiguità, toni aggressivi e fraintendimenti.
Competenze attese
- Competenze civiche e sociali: ascolto, empatia, negoziazione, responsabilità.
- STEM: modellazione di processi, astrazione, controllo di flusso (condizioni e cicli), debugging di procedure.
- Comunicazione: parafrasi, sintesi in una frase problema, linguaggio tecnico chiaro.
Materiali essenziali
- PC con Arduino IDE, scheda Arduino UNO (o equivalente), cavo USB.
- Serial Monitor per l’interazione, LED integrato (pin 13) e buzzer opzionale su pin 5.
- Fogli per diagrammi/pseudocodice; regole di dialogo condivise.
Valutazione (formativa)
- Qualità del diagramma di flusso (chiarezza, completezza, uso corretto di bivi e cicli).
- Aderenza del pseudocodice al diagramma.
- Funzionamento dello sketch e qualità dei commenti.
- Comportamenti osservabili di ascolto e rispetto durante le simulazioni.
Inclusione e clima di classe
- Ruoli rotanti (moderatore, portavoce, time-keeper, osservatore del linguaggio).
- Consegnare una griglia di frasi utili per “io-messaggi” e parafrasi.
- Tempi scanditi e check-point per favorire la partecipazione di tutti.
Progettiamo la pace 🙂
