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Sperimentazioni elettroniche – La relazione tecnica – v02

Inizio anno scolastico, linee guida per gli studenti per poter costruire una relazioni tecniche di laboratorio centrata sul contenuto tecnico. Nei primi lavori noto che ogni allievo ha un proprio modo di produrre relazioni, spesso viene messa in risalto più l’estetica che il contenuto tecnico, scelte grafica inappropriate a discapito della leggibilità del testo e colori e font poco leggibili.

Quindi incominciamo a fissare alcuni punti, aggiungo altri contenuti ad un articolo di qualche tempo fa, prossimamente anche indicazioni per le scelte di font e colori, per poi giungere, un passettino alla volta, alla produzione di relazioni tecniche su GitHub, ma pian pianino… 🙂

La relazione tecnica

La relazione tecnica di solito rappresenta l’ultima fase di una attività di verifica, collaudo o ricerca guasti in un circuito elettronico o impianto elettrico, ma nella gran parte dei casi è il documento che certifica la correttezza del lavoro che è stato svolto.

Il tecnico che si accinge a documentare un’attività di laboratorio trae le sue informazioni dagli appunti annotati su un blocco tecnico che deve sempre essere presente sul banco di lavoro durante le attività di sperimentazione.

Esempio di relazione tecnica

Se siete un tecnico chiamato per il controllo su un impianto di antifurto, dovrete al termine del vostro lavoro, rilasciare una dichiarazione che dovrà riportare una serie di dati:

  • la data dell’intervento
  • il vostro nome
  • l’indirizzo presso cui è stato fatto il controllo
  • livello di carica delle batterie
  • stato dei sensori
  • valutazione generale dello stato dell’impianto
  • interventi da eseguire nel caso si riscontrano malfunzionamenti…

Quindi la relazione tecnica serve per documentare ogni singola fase dell’intervento tecnico. Durante le attività di laboratorio svolte a scuola, la relazione potrà essere eseguita in modi diversi a seconda della materia e dello scopo, ma dovrà possedere alcune caratteristiche generali valide per tutti i tipi di relazioni tecniche.

Caratteristica principale di una relazione tecnica

IMPORTANTE

Una relazione non si realizza solo per se stessi per mantenere traccia e ricordo delle attività svolte, ma è soprattutto utile per le altre persone (tecnici e responsabili di produzione o persone non del settore) che dovranno leggerla e comprenderla.

Intestazione

La relazione di laboratorio adottata a scuola per le esperienze di elettronica, misure elettroniche e sistemi, automazione, deve essere completata in ogni sua parte:

  • numero progressivo dell’esperienza
  • la data di inizio
  • la classe
  • il nome dell’allievo che ha realizzato l’esperienza

Inoltre deve sempre essere ben specificato il nome del laboratorio che si sta svolgendo e cosa ancor più importante scrive sinteticamente e con chiarezza l’oggetto della prova.

Schema elettrico

Per tutti i laboratori è previsto il montaggio di un circuito elettronico quindi nella sezione SCHEMA ELETTRICO si dovrà riportare con precisione il disegno elettrico e gli eventuali punti di misura. Il disegno elettrico dovrà essere realizzato con precisione, con matita rispettando le norme di rappresentazione grafica dei circuiti elettronici, oppure mediante sistemi di disegno elettronico.

Elenco componenti

Lista di tutti i componenti elettrici/elettronici usati con loro valore, eventuale tolleranza dei componenti e tensione/corrente di lavoro.

Elenco strumenti

Lista di tutti gli strumenti utilizzati indicando marca modello e numero di serie in modo che sia ben evidenti le condizioni in cui sono state effettuate le misure.

Calcoli

I calcoli dovranno essere svolti mostrando tutti i passaggi matematici che conducono al risultato ed ogni risultato dovrà recare l’unità di misura tra parentesi quadre.

Tabelle

Tutti i valori misurati devono essere organizzati in tabelle e quando necessita anche in grafici secondo le indicazioni. E’ possibile utilizzare ausili informatici per la scrittura di formule e tabelle di valori.

Le tabelle dovranno essere così realizzate:

  • ogni tabella deve contenere un titolo, possibilmente breve
  • ogni colonna deve essere munita di intestazione chiara, sintetica con unità di misura indicata tra parentesi quadre

Esempio:

Grafici

I grafici dovranno essere così realizzati:

Preparazione del grafico

  • scegliere il tipo di coordinate e la scala da usare
  • indicare le unità di misura

Disegno del grafico

  • riportare i dati sul diagramma
  • interpolare con una curva i punti del disegno
  • inserire una didascalia descrittiva del grafico

Esempio:

Inserzione strumenti di misura

Per ottenere i risultati durante le esperienze vengono utilizzati strumenti di misura, quindi nel momento in cui mostrate tabelle e dati inserite disegni tecnici che mostrano come gli strumenti sono stati inseriti all’interno del circuito:

Disegno elettrico – disegno topografico

E’ essenziale produrre il disegno del circuito elettronico utilizzato nella sperimentazione, il disegno deve essere prodotto in modalità elettronica usando un qualsiasi software di cui disponete (ad es. Multisim):

Sempre se richiesto può essere inserita la disposizione topografica su breadboard in modalità cartacea:

è preferibile produrre lo schema topografico utilizzando un software di disegno per circuiti  elettronici (es. Multisim, Fritzing, ecc…):

Relazione

La relazione non può essere solo un elenco di numeri e grafici, ma bisogna dettagliare il procedimento seguito ed eventuali problematiche riscontrate nella realizzazione del circuito e durante le misure richiamando ove necessario concetti teorici.
E’ opportuno utilizzare un italiano corretto ed una terminologia tecnica appropriata e tutto ciò che si scrive deve essere prettamente tecnico, sono da evitare assolutamente frasi del tipo:

  • ho imparato molte cose;
  • è stata un’esperienza difficile;
  • mi sono divertito;

evitare l’uso della prima persona singolare o plurale:

  • ho collegato i componenti;
  • ho fatto le seguenti misure;
  • abbiamo costruito il circuito…

ma ricorrere ad una forma tecnica “impersonale”:

  • i componenti sono stati collegati;
  • le misure realizzate sono state…;
  • il montaggio del circuito è avvenuto secondo il procedimento…

quindi le regole fondamentali per scrivere una relazione tecnica sono:

  • bisogna essere brevi ed esaurienti;
  • riferirsi strettamente all’oggetto della prova;
  • scrive in italiano corretto;
  • usare un linguaggio tecnico appropriato;

Come si effettua l’analisi dei risultati

L’analisi dei risultati ottenuti deve essere fatta in modo critico mettendoli in relazione agli obiettivi dell’esperienza.
Potete riproporre i risultati dei calcoli ed indicare sinteticamente parti teoriche, potete ad esempio indicare:

  • “la misura ottenuta per la grandezza X è …”
  • “riportando su un grafico la grandezza X in funzione della grandezza Y si ottiene…”

ma tutto ciò non è sufficiente, dovete SEMPRE dire cosa potete dedurre dai risultati ottenuti, quindi se l’obiettivo è verificare una certa legge o sviluppo pratico di una simulazione elettronica realizzata in classe, NON SCRIVETE SOLAMENTE: “La legge X è stata verificata”, oppure “come si evince dalla simulazione elettronica con il software X abbiamo verificato che…” scrivete sempre se e perché i vostri risultati non sono in accordo o meno con la legge o la simulazione e in caso negativo, i motivi è OBBLIGATORIO indicare perché non lo sono.

Bibliografia e Sitografia

Alla termine della relazione elencare fonti bibliografiche (libri di testo, manuali tecnici, appunti presi a lezione) e siti da cui avete preso spunto per realizzare e studiare gli argomenti oggetto dell’esperienza di laboratorio.

Buon lavoro 🙂

I genitori che insegnano ai propri figli a programmare

E’ fantastico come i figli, ma anche gli allievi ti diano motivo di studio e spesso questa azione giustificata da un deficit dovuto ad una carenza del nostro sistema scuolache va ad una velocit certamente inferiore a quanto svolto in altri stati europei. E’ interessante ad esempio come “l’onda del coding” in Italia sia giunto circa una paio di anni dopo agli Stati Uniti e all’Inghilterra, ora il motto : “W la programmazione” 🙂 basta pensare ad esempio a quello che sta succedendo con micro::bit(che avr la fortuna di usare nelle prossime settimane)nella scuola inglese cosa credo “fantascientifica” da noi,ma in ogni caso nulla di male, l’importante agire per i nostri allievi e cercare sistemi di innovazione didattica che possano pi agevolmente inserirlinel mondo del lavoro.Come genitore spessissimo cerco di “raffinare” quanto gi svolto dai miei figli a scuolee come ogni genitori cerco di aggiungere elementi, a mio avviso essenziali,che per carenze “strutturali”non vengono svolte a scuola.
Mi capita molto spessodi confrontarmi con amici genitori che chiedono i consigli pi disparati:il migliorIstituto in cui iscrivere il figlio, il miglior indirizzo di studio o ancora lamentele o elogi sul tal collega o su un metodo didattico, insommami sento un po’ il parafulmine della situazione e caricato di responsabilit in quantoparliamo del futuro di bambini e ragazzi, ma in ogni caso anche se faticoso, il confronto utile e permette di migliorarti, bello poi quando ricevi mail come quella di Francesco Lacchia, che con il suo contributo attivo cerca di donare ai propri figli, ma anche ad altri qualcosa di pi.

Questa la sua e-mail in merito all’articolo Insegnare ai bambini a programmare:

Mi sto documentando per insegnare un po’ di programmazione ai miei bambini (8-10 anni).

In merito al tuo articolo in oggetto, ho tradotto l’info-grafica in allegato. Se vuoi inserirla nel tuo articolo per chi non ha dimestichezza con l’inglese… e forse proprio chi avrebbe bisogno di essere edotto su questi temi, spesso anche a digiuno di inglese.

Purtroppo vedo che anche molto del materiale interattivo che si trova on-line arriva da oltreoceano e non ha versioni in italiano. Questo un po’ un limite per i bambini italiani. Infatti mi piacerebbe creare un sito per insegnare questi temi ai bambini… ma solo un’idea embrionale… si vedr. Intanto quest’estate metter sotto Sara e Andro come cavie 🙂

Ciao e grazie per tutto il tuo materiale, le idee che fornisci ed induci!

Francesco

Un sincero grazie a Francesco.

Questa l’infografica (un click sull’immagine sul linko sull’immagine per aprire la versione completa).

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Insegnare ai bambini a programmare

bambino-programmatoreQuesto il mio contributo al 69° Carnevale della Matematica: “Macchine matematiche antiche e moderne“, poiché la mia “macchina matematica” preferita è il computer allora parlerò di come secondo me bisognerebbe insegnare a programmare questa macchina fin da piccoli, in modo che si possa da grandi imparare a programmare “macchine matematiche” più complesse 🙂

Perché io che insegno in una scuola superiore dovrei parlare del modo con cui insegnare informatica nella primaria?
In primo luogo perché lo scambio di competenze è un’aiuto per la propria crescita personale, in secondo luogo perché vorrei tentare di dare un piccolo contribito alla risoluzione di un grande problema, soluzione che si ottiene modificando l’insegnamento dell’informatica fin dalla scuola primaria.

Noto spesso la difficoltà con cui gli studenti affrontano la programmazione della loro azione di apprendimento, ciò capita perché in generale non si insegna a farlo. Si da per scontato che uno studente da solo impari la tecnica di studio, impari a memorizzare, impari a dare sequenza alle proprie azioni di studio, si dimentica però che queste azioni, informatiche, sono da insegnare, non nascono naturalmente. Ecco perché lo studente, ma soprattutto l’insegnante, dovrebbe aggiungere alla propria azione didattica il modulo: “impara a pensare” che in altro modo può essere tradotto come:

“impara ad ordinare i tuoi pensieri”
“impara a risolvere i problemi”

o ancora meglio:

“impara a programmare”,

in questo modo lo studente avrà la competenza nel formalizzare logicamente qualsiasi tipo di progetto.

Ma quando iniziare questa azione?
Subito! Dalle scuole elementari, la dispersione è da prevenire!

Tanto prima gli insegnati, di ogni disciplina, impareranno come fare informatica meglio sarà per i nostri studenti.

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La micro matita

Sono passati più di venti anni di insegnamento e la fantasia degli studenti non finisce mai di stupirmi. Una delle doti che alcuni allievi posseggono è la capacità di ridurre le dimensioni degli oggetti di uso comune a scuola, sembra quasi un superpotere da supereroe. Se pensavate che la miniaturizzazione era caratteristica dell’elettronica probabilmente non conoscete la matita più piccola di un circuito integrato che ho visto usare ieri mattina da uno studente:

Ho visto cose che voi umani…

In questo anno scolastico:

  • righelli realizzati con la carta dello studente: io studio;
  • penne costituite dal solo refill per occupare meno spazio;
  • penne costituite da due refill opposti uno nero ed uno rosso uniti da nastro adesivo;
  • penne costituite da un solo refill su cui è stato inserito un diodo led rosso per identificare che la “micropenna” contiene inchiostro rosso;
  • copertine di libri rivestite con giornali sportivi;
  • scatole di sigarette per contenere puntine, temperamatite, fermacarta;
  • scatole di sigarette per contenere componenti elettronici;
  • scatole di sigarette per contenere carte da gioco che io mi ostino a ritirare;
  • monetina da 1 centesimo da utilizzare per disegnare componeti elettronici circolari (condensatori elettrolitici, transistor, ecc…);
  • 1 solo quaderno ad analli (non speso) che viene utilizzato per tutte le materie con la funzione anche di cartellina.

🙂

Campionati mondiali di calcio tra robot

Torneo di calcio in India tra robot che giocano a calcio, più di 50 squadre provenienti da 17 paesi diversi.

Fonte: Telegraph.co.uk