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STEAM-BOX: Il laboratorio STEAM in valigetta

Quattro valigette componibili, basate su making, gamification, sensori e AI, per realizzare attività personalizzabili per ogni classe e disciplina.

STEAM-BOX è un corso online dedicato ai docenti della secondaria di I e II grado che trasforma una semplice valigetta di cartone in un vero laboratorio STEAM portatile. Partendo dal making e arrivando a sensori, robotica, piccole applicazioni di intelligenza artificiale “leggera” e dinamiche di gioco/escape, il percorso mostra come progettare attività coinvolgenti e personalizzabili per qualsiasi disciplina, anche senza competenze tecniche avanzate. Sono previsti 4 incontri in webinar (per un totale di 8 ore), con materiali operativi, template e schede riutilizzabili direttamente in classe.

Durante il corso i partecipanti impareranno a progettare e costruire la propria valigetta: struttura in cartone rinforzata, pannello frontale modulare con LED, pulsanti e jack per sensori, coperchio “attivo” per puzzle e meccanismi di gioco. Da lì si passerà a esempi concreti di attività: micro-indagini con sensori e data logging, piccole sfide di robotica “dal coperchio”, escape room analogico-digitali e utilizzo consapevole dell’IA in classe, con particolare attenzione all’inclusione, alla valutazione formativa e alla documentazione del lavoro degli studenti.

Dietro le quinte 🙂

Progetto HÉLIOS – Faro Stratosferico

Siamo nel 2076, un faro stratosferico (Faro N-7) è fuori uso e solo una console remota può riattivarlo. Ogni gruppo di studenti controlla un modulo diverso della console (Energia, Calibrazione, Stabilità, Segnale, Sicurezza, Sincronismo). A ciascun gruppo viene assegnata una Carta-Quesito collegata a una specifica tematica della disciplina scelta dal docente (es. fisica, storia, lingue, ecc.): se la risposta è corretta, il gruppo imposta il proprio interruttore su ON, altrimenti lo lascia su OFF. Inserita la chiave nel pannello SYSTEM ACTIVATION e premuto START, gli studenti hanno poco tempo per coordinarsi e, alla fine, premere CHECK: se tutti i moduli sono nella configurazione giusta, il sistema HÉLIOS si riavvia; in caso contrario, avranno un secondo e ultimo tentativo prima dell’arresto di sicurezza.
Questa è solo una delle tante attività che verranno presentate: durante il corso vedremo come costruire meccanismi simili anche con materiali poveri (carta, cartone, pulsanti, interruttori, lampadine) e, quando utile, con piccola elettronica low-cost, così che ogni docente possa adattare facilmente le idee alla propria realtà di classe.

Calendario del corso

  • Martedì 25 novembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Mercoledì 3 dicembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Martedì 9 dicembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Mercoledì 17 dicembre 2025 – Dalle 17.00 alle 19.00

Per maggiori informazioni sul programma e l’iscrizione seguite il LINK.

Vi aspetto 🙂

Attività STEAM con carta, cartone e coding – 5ª edizione

Sono sinceramente lusingato: il corso “Attività STEAM con carta, cartone e coding” arriva alla sua 5ª edizione. Credo che questa continuità sia merito della forte componente laboratoriale e della presenza di proposte immediatamente spendibili in classe, che i docenti possono portare ai propri studenti già dal giorno successivo.

Anche in questa nuova edizione porterò attività inedite, tutte sperimentate con studenti e insegnanti, che spaziano:

  • dal gaming (meccaniche di gioco per attivare partecipazione e feedback),
  • all’Intelligenza Artificiale (IA) per la didattica,
  • passando per il coding sia plugged sia unplugged, sempre con materiali semplici e a basso costo.

Cosa troverai nel corso

  • Laboratori guidati passo-passo e idee pronte all’uso.
  • Attività modulabili per tempi, livelli e discipline.
  • Suggerimenti per valutazione, inclusione e gestione della classe.

A chi si rivolge

Docenti della scuola primaria e secondaria, educatori e formatori che desiderano introdurre o potenziare attività STEAM con un approccio concreto, creativo e sostenibile.

Iscrizioni e dettagli

Tutte le informazioni (programma, calendario e iscrizione) sono disponibili qui:

Pagina ufficiale del corso su Tecnica della Scuola

Ti aspetto per costruire insieme percorsi STEAM efficaci, coinvolgenti e subito applicabili in aula e in laboratorio.

Buon Making a tutti 🙂

Quick References per lo studio – Prototipi hardware: sicurezza & ordine

 

In laboratorio sicurezza = metodo + ordine. Un prototipo ben organizzato non è solo più “bello”: è più sicuro, più facile da testare e più veloce da riparare. Lavoriamo con alimentazioni, correnti, componenti sensibili: le buone abitudini proteggono persone, strumenti e risultati.

  1. Preparazione dell’area
  • Banco pulito: via oggetti non necessari, liquidi lontani, cavi non incrociati.
  • Illuminazione adeguata, seduta stabile, spazio per notebook/strumenti.
  • Documenti a portata: schema, pinout, datasheet; cartellina con buste (evita “pezzi sparsi”).
  1. Alimentazione: scelte e verifiche
  • Parti sempre disalimentato: cabla a cavo staccato.
  • Tensione e corrente: verifica che la sorgente regga (es. 5 V/2 A per moduli + motori).
  • Polaritá corretta: segna rosso = +, nero = GND; no fili volanti senza colore.
  • Protezione: preferisci alimentatori con limite di corrente o fusibili rapidi; imposta limiti sul banco di alimentazione.
  • GND comune: con più sorgenti, i riferimenti di massa vanno uniti (salvo isolamenti voluti).
  1. Cablaggio e componenti
  • Cavi corti e fissati (fascette/nastro): riduce falsi contatti.
  • Breadboard: limiti (resistenza di contatto, cadute, correnti basse). Per correnti > 200–300 mA, evita breadboard → morsetti/stripboard.
  • Sezione dei fili adeguata (motori ≠ jumper sottili).
  • Polarità di LED, elettrolitici, moduli. Diodo di ricircolo con carichi induttivi (relè/motori).
  • ESD (sensori e IC): tocca massa prima di maneggiare, se possibile usa bracciale ESD.
  1. Strumentazione e misure
  • Multimetro: inizia sul fondo scala più alto; controlla sonde e modalità (V, A, Ω).
  • Misure “prima di accendere”: continuità su alimentazione (niente corto), verifica resistenze sospette.
  • Misure “dopo”: V su pin chiave, I assorbita dal sistema, calore (dito/misuratore IR).
  • Log: annota valori e condizioni (tensione di alimentazione, carico, ambiente).
  1. Procedura di test (incrementale)
  • Un passo alla volta: prima l’alimentazione, poi un sensore, poi un attuatore…
  • Stato noto ad ogni passaggio: se qualcosa “salta”, sai dove guardare.
  • Rollback: se peggiori, torna alla versione stabile precedente.
  1. Chiusura lavori (safety & ordine)
  • Spegni/disalimenta, scollega, lascia un post-it con lo stato del prototipo (“sensore X instabile; rifare cablaggio domani”).
  • Rimetti a posto componenti (sacchetti etichettati), attrezzi, cavi avvolti.
  • Backup: foto cablaggi, schema aggiornato, commit del codice con messaggio chiaro.
  1. Rischi tipici & prevenzione
  • Surriscaldamento: dissipatori/pad termici, correnti entro specifiche.
  • Corto accidentale: fili spelati, breadboard usurate, stagnature “a goccia” → isola e rifinisci.
  • Rumore elettrico: twist dei cavi segnale, condensatori di bypass (0.1 µF vicino ai Vcc), massa stellare.
  • Batterie Li-ion/LiPo: carica solo con circuiti dedicati, non perforare o piegare, mai cortocircuitare, storage a ~3.8 V.
  • Meccanica: bordi vivi, parti in movimento: occhiali protettivi se c’è rischio.

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title: "QR – Prototipi hardware: sicurezza & ordine"
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autore: "<Classe/Studente>"
licenza: "CC BY 4.0"
ultimo_aggiornamento: "2025-10-05"
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## 1) Preparazione dell’area
- [ ] **Banco pulito** (via liquidi/oggetti inutili), **luce buona**, sedia stabile.
- [ ] **Documenti a vista**: schema, pinout, datasheet (cartella o busta trasparente).
- [ ] PC/Notebook con IDE aperto e cavo **funzionante**.
- [ ] Foto “prima” del banco (torna utile per confronto e relazione).

## 2) Alimentazione (scelte & verifiche)
- [ ] Cabla **a cavo staccato**; alimenta **solo a fine controllo**.
- [ ] Tensione/ corrente **coerenti** con il carico (es. 5 V/2 A).
- [ ] **Polaritá marcata**: rosso = +V, nero = GND; niente fili volanti non isolati.
- [ ] Se possibile, **limite di corrente** sull’alimentatore o fusibile rapido.
- [ ] Con più sorgenti, **GND comune** (salvo isolamenti voluti).

## 3) Cablaggio e componenti
- [ ] **Cavi corti e fissati** (fascette/nastro); evitare anelli e incroci inutili.
- [ ] Breadboard ok per segnali/ piccole correnti; per >300 mA usa morsetti/stripboard.
- [ ] Sezione fili adeguata (motori ≠ jumper sottili).
- [ ] **Polarità**: LED/elettr. corretta; **diodo di ricircolo** con relè/motori.
- [ ] **ESD**: tocca GND prima di maneggiare IC/sensori; se possibile usa bracciale.

## 4) Strumentazione & misure
- [ ] Multimetro: scala corretta (V, A, Ω) e **sonde ben inserite**.
- [ ] **Prima di accendere**: continuità tra +V e GND (no corto).
- [ ] **Dopo**: misura V su pin chiave, **corrente assorbita**, temperatura (dito/IR).
- [ ] Logga dati e condizioni (V aliment., carico, ambiente).

## 5) Procedura di test (incrementale)
1. **Alimenta** → verifica solo la parte di potenza.
2. **Aggiungi** un modulo alla volta (sensore → attuatore).
3. **Stato noto** a ogni passo; se peggiori, **rollback** alla versione stabile.
4. Una modifica per volta (HW *o* SW), poi test.

## 6) Chiusura lavori
- [ ] **Spegni e scollega**.
- [ ] **Post-it** di stato: “sensore X instabile; rifare cablaggio domani”.
- [ ] Riponi componenti/attrezzi; avvolgi cavi.
- [ ] **Backup**: foto cablaggio, schema aggiornato, commit codice con messaggio chiaro.

## 7) Rischi tipici & prevenzione
- **Surriscaldamento** → dissipatori/pad; rispetta correnti massime; ventilazione.
- **Corto** → rifinisci stagnature; isola punti nudi; sostituisci breadboard usurate.
- **Rumore elettrico** → twist cavi segnale, **bypass 0.1 µF** vicino a Vcc, massa a stella.
- **Batterie Li-ion/LiPo** → carica **solo** con circuiti dedicati; non perforare/piegare; mai in corto; storage ~3.8 V.

Esempio – “Il motore non parte e il driver scotta”

Setup

  • Alimentazione 12 V (banco da laboratorio, limite corrente 1.5 A).
  • Driver ponte H (es. L298N o similare), motore DC 6–12 V, Arduino UNO.
  • Cavi: alimentazione 0.5–0.75 mm², segnale jumper corti.

Sintomi

  • A “start”, motore fermo o vibra; driver caldo dopo pochi secondi; LED di alimentazione ok.

Procedura di diagnosi

01. Isola blocchi

    • Scollega Arduino → alimenta solo il driver e il motore in manuale: ponticella IN1=HIGH, IN2=LOW (o usa enable).
    • Se ancora fermo, il problema è driver/motore (non il codice).

02. Verifica alimentazione

    • Misura V_motore a vuoto: ~12 V?
    • Cala a 5–6 V quando provi a muoverlo? → alimentatore in current limit (motore richiede più spunto).
    • Soluzione: alimentatore con corrente di picco più alta o soft-start (PWM graduale).

03. Controlla cablaggio e polarità

    • GND comune tra Arduino e driver.
    • Sezione fili verso motore sufficiente (evita jumper sottili).
    • Diodi di ricircolo: presenti/integrati? Se driver ne è privo, aggiungili.

04. Assorbimento & termica

    • Misura corrente di spunto (metti multimetro in serie): >1.5–2 A? Il L298N satura e scalda.
    • Opzioni: driver più efficiente (MOSFET, es. BTS7960 o ponte H moderno), abbassa tensione o usa PWM limitato all’avvio.

05. Test incrementale

    • Motore scollegato > misura V ai morsetti del driver con PWM 30/60/100%.
    • Se V è stabile e driver non scalda → il problema è carico (motore duro/ingranaggi).
    • Lubrifica/controlla meccanica; prova con un motore “buono”.

Checklist “fatto”

  • Motore avvia fluido a PWM 30→60→100%.
  • Driver < 70 °C dopo 2′ di lavoro (dito o termometro IR).
  • Alimentatore non entra in limit; cavi non scaldano.
  • GND comune, fili fissati, schema aggiornato con modello driver.

Note didattiche

Mostrare agli studenti foto prima/dopo del cablaggio, la tabella di misure (V/I a step di PWM) e un grafico corrente-tempo allo spunto: è evidente perché alcuni driver scaldano.

5 min da maker: pannello modulare SKÅDIS per prototipi elettronici

Manteniamo in ordine i nostri progetti.

  • Tempo di realizzazione: ≈ 90 min (stampa 3D esclusa)
  • Skill richieste: modellazione di base, slicing FDM, taglio laser, assemblaggio elettronico
  • Obiettivo: ottenere un pannello ordinato e modulare dove fissare in un attimo Arduino, Raspberry Pi, breadboard, alimentazione, accessori di misura, strumenti da lavoro.

Ingredienti (“stampa & taglia”)

Piedini + ganci SKÅDIS
File STL “IKEA SKADAS Desktop Stand” di HX8

Supporti Raspberry Pi 1‑5
File STL “Support Raspberry Pi 1 to 5”

Supporti Arduino
SKADIS Support ARDUINO Uno R4 MINIMA / WIFI

Pannello SKÅDIS personalizzato (4 mm multistrato) – mia versione
SVG generato da boxes.py

Variante XL
Pannello SKÅDIS IKEA originale 76×56 cm

Per la realizzazione sono necessari:

  • Stampante 3D FDM
  • Laser CO₂ / diode ≥ 40 W per taglio multistrato 4 mm (o servizio esterno).

Il pannello SKÅDIS può essere stampato in 3D di dimensioni variabili che possono essere agganciati tra loro.

Perché costruirlo questi pannelli per le sperimentazioni didattiche

Durante le lezioni di elettronica applicata mi trovo spesso a dover passare, nella stessa mattina da un semplice circuito realizzato con Arduino ad un sistema di automazione gestito da PLC, oppure alla realizzazione di un’esercitazione di demotica svolta su pannelli su cui è riposta la planimetria di un’abitazione su cui gli studenti cablano sensori ed attuatori. 

Un pannello modulare SKÅDIS risolve quattro problemi in un colpo solo:

  1. Ordine operativo – ogni circuito trova il suo posto: MCU, shield, breadboard e linee di alimentazione sono ancorati, non “ballano” sul banco, e i cavi di misura restano liberi da grovigli.
  2. Visualizzazione del complessivo – fissando al legno la stampa di una pianta dell’abitazione, gli allievi hanno sotto gli occhi una mappa in cui inserire tutti i dispositivi, ciò rende più chiara la distribuzione dell’I/O e logica di cablaggio.
  3. Portabilità – in pochi secondi il pannello diventa una valigetta di prototipazione che può diventare una piccola stazione meteorologica o un sistema per la rilevazione di micropolveri da collocare all’esterno della scuola oppure portare ad una fiera.
  4. Ecosistema open‑source infinito – online esistono migliaia di modelli gratuiti compatibili SKÅDIS (strumenti, bobine per cavi, supporti sensore, clip per sonde, mini‑cassetti, barre DIN, porta-breadboard e molto altro). Bastano pochi clic su MakerWorld, Printables o Thingiverse per scaricare l’STL, lanciare la stampa e arricchire il pannello con accessori su misura, espandendo il progetto all’infinito senza costi aggiuntivi.

Il pannello SKÅDIS lo vedo non solo come un supporto fisico, ma è il canvas su cui disegnare, smontare e ricostruire qualunque idea elettronica, sfruttando una community globale che rilascia in continuazione nuovi moduli pronti da stampare, un modo per mantenere ordinato il laboratorio.

I link di seguito indicati vi permettono di accedere ad una lista enorme di oggetti da stampare in 3D ed agganciare al pannello SKÅDIS.

In un prossimo post vi mostrerò come ho realizzato un carrello con piccoli tavolini acquistati all’Ikea per contenere scatole per progetti. Sui lati del carrello ho fissato pannelli SKÅDIS per conservare gli attrezzi di lavoro.

Buon Making a tutti.

EduRobot Circuit Blocks – dalla manualità al PCB: L’Evoluzione di un Apprendimento Pratico dell’elettronica

Nella mia esperienza come giovane studente, l’apprendimento pratico della teoria elettronica ha avuto inizio con l’uso di semplici blocchetti in cui erano inseriti componenti elettronici. Questi blocchetti venivano collegati tra loro mediante cavi dotati di connettori a coccodrillo o banana. Questo sistema, da giovanissimo studente, mi rendeva estremamente semplice la connessione con i puntali dei multimetri digitali, consentendo di realizzare senza sforzi collegamenti in serie e parallelo di resistori e di eseguire misurazioni della resistenza equivalente. Era altresì intuitivo inserire strumenti all’interno di un circuito per misurare correnti e tensioni.

Ricordo con affetto quella fase iniziale, un periodo in cui l’elettronica sembrava un magico puzzle da esplorare e comprendere. Con il tempo, la mia esperienza pratica si è evoluta: sono passato all’uso di breadboard, poi alle basette millefiori e, infine, alla progettazione e realizzazione di PCB.

Tuttavia, recentemente, la mia attività di insegnamento è tornata a quei blocchetti iniziali un po’ per necessità pratica ed un po’ per la gestione di classi “particolari” da motivare. Mi è stato chiesto di ideare lezioni con un’attività di laboratorio della durata di non più di 45 minuti per classi di seconda superiore. Ho constatato che molti studenti non avevano mai avuto esperienza diretta con componenti elettronici o strumenti di misura. Da qui l’idea di reintrodurre l’approccio “manuale” e intuitivo delle mie origini. Ho pensato a blocchetti stampati in 3D in cui inserire i reofori dei resistori, fissati mediante viti e bulloni. Queste viti, estendendo i reofori, facilitano il collegamento con altri resistori mediante connettori a coccodrillo.

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