Dal Dubbio alla Chiarezza – Come il Metodo Feynman ha trasformato il mio apprendimento e come può fare lo stesso per i miei studenti

Questa è una piccola storia diretta ad alcuni studenti a cui ho già detto che avrei scritto per loro questo post, ovviamente non posso citare i nomi. E’ la storia del Prof. asino, è un racconto che fa parte di quel repertorio di aneddoti reali che utilizzo per motivare lo studente, vediamo se serve in questa occasione.

Inizia la storia… qualche tempo fa sul pianeta terra…

Nei corridoi della scuola, fra consigli e chiacchiere, mi è capitato più volte di confidare come “combattevo” con la matematica, trovandola un labirinto intricato e spesso insormontabile sentendomi un vero asino, proprio come alcune volte si sentono alcuni ragazzi.

Quindi le orecchie lunghe dell’asino simbolo della mia ignoranza passata e delle mie lotte con l’apprendimento, se ci ripenso… mannaggia che sofferenza!

Qualche tempo fa, dopo il mio solito racconto del Prof. asino un studente mi chiese, un po’ per scherzo ed un po’ per curiosità: “Professore, ma se lei aveva davvero orecchie così lunghe, come ha fatto a farle diventare così… normali?” Con un sorriso gli risposi, “Oh, le mie orecchie sono sempre rimaste lunghe. La differenza è che, con gli anni, ho imparato a piegarle con cura. Ogni mattina, quando mi alzo, le stendo di nuovo, un promemoria del fatto che ho ancora voglia di imparare”.

Ci sono tantissime cose che non conosco e quelle orecchie lunghe me lo ricordano e prima di mettere piede in aula, le ripiego delicatamente, non perché voglia nascondere la mia ignoranza, ma per dimostrare ai miei studenti che è possibile trasformare i propri limiti in forza, apprendendo costantemente e affrontando le proprie insicurezze con determinazione e umiltà.

Quindi, ormai da asino maturo dico: “spero che tu studente possa riconoscere e accettare le tue “orecchie lunghe”, utilizzandole come un punto di partenza per un viaggio di scoperta, crescita e, infine, saggezza e spero che anche tu con il passare degli anni, imparerai l’arte di ripiegarle, non per nasconderle, ma per mostrare al mondo la bellezza della trasformazione e del progresso continuo.”

Ma come si impara a ripiegare le orecchie?
In tanti modi, con pazienza, fatica e studio, non c’è stato un cambiamento repentino, ma la scoperto del Metodo Feynman, quando ero giovane studente, mi ha aiutato parecchio.

Ora utilizzo questo metodo unito ad altre strategie per migliorare sia il mio apprendimento ma anche il mio modo di insegnare.

Fine della storiella dell’asino adesso breve dettaglio sul Metodo Feynman.

La mia metamorfosi da studente confuso a esperto (…forse)

Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965, aveva un talento particolare per spiegare concetti complessi in modo semplice. Da lui ho imparato un metodo di studio che, oserei dire, ha “rivoluzionato” il mio approccio all’apprendimento: spiegare un concetto come se lo stessi insegnando a un bambino di 5 anni. La magia sta nel fatto che, se riesci a fare ciò, significa che hai davvero compreso l’argomento.

Utilizzando questo metodo, ho iniziato a guardare la matematica con occhi nuovi. Invece di affrontare passivamente i problemi, ho iniziato a interrogarmi, a cercare di “insegnare” ogni concetto a me stesso. La matematica, un tempo mia nemesi, è diventata un amico con cui dialogare.

Applicare il Metodo Feynman all’Elettronica, un esempio semplice semplice

Prendiamo ad esempio la “Resistenza elettrica”. Invece di immergermi in formule e definizioni tecniche, mi sono chiesto: “Come spiegherei la resistenza elettrica a mio nipote di 5 anni?” E così, la resistenza è diventata un “ostacolo” in un percorso, qualcosa che rallenta il flusso, proprio come una barricata su una strada impedisce alle auto di procedere velocemente.

Un altro esempio potrebbe essere il concetto di “Transistor”. In termini semplici, lo vedo come un rubinetto che controlla il flusso d’acqua, ma in questo caso, controlla il flusso di corrente.

Voi direte: “ma hai preso in considerazione argomenti semplici”
ciò è fatto per spiegarlo agli studenti a cui è indirizzato questo post, provatelo a fare per ogni argomento che dovete studiare/spiegare e poi ne riparliamo!

Insegnare il Metodo Feynman ai miei studenti

Ecco la bellezza di questo metodo: non solo mi ha aiutato personalmente, ma ha anche fornito uno strumento inestimabile per i miei studenti.

Insegno loro a non fermarsi alle definizioni superficiali. Invece, li incoraggio a diventare insegnanti di se stessi. Quando un concetto sembra difficile, gli dico: “Immagina di doverlo spiegare a tuo fratello più piccolo. Come lo faresti?

Per esempio, se stessimo spiegando il funzionamento di un circuito elettronico, chiederei loro di visualizzare una città con molte strade e incroci, dove ogni componente è come un edificio o un’abitazione. Questa “città” ha regole e percorsi ben definiti che permettono di far funzionare tutto insieme in modo armonioso.

Pertanto, in un contesto didattico, si ricorre a questa strategia per favorire un apprendimento più radicato attraverso l’esercizio dell’istruzione da parte dello studente. Gli allievi selezionano un tema, dopodiché cercano di esporlo usando un linguaggio semplice, come se si rivolgessero a un bambino o ad una persona che non conosce l’argomento, migliorando progressivamente la loro esposizione e ripetendo il metodo, in questo modo giungono a una comprensione completa dell’argomento.

Agendo in questo modo gli studenti sono attivamente coinvolti nel definire gli obiettivi di apprendimento, le metodologie e le risorse, quindi si allenano ad insegnare con l’obiettivo di imparare.

Giusto per citare qualcosa che conservo nel mio blocco appunti, il percorso di apprendimento autonomo suggerito dalla Tecnica Feynman risuona con il pensiero spesso attribuito ad Albert Einstein: “Non hai realmente compreso qualcosa se non puoi illustrarla a un bambino”.

Quindi il metodo non è solo un trucco di studio, è una filosofia. Ci insegna che la vera comprensione non risiede nell’accumulare informazioni, ma nel poterle spiegare con semplicità ed è questa chiarezza che mi sforzo di portare ogni giorno in aula, sperando di rendere il percorso formativo più intuitivo e comprensibile per i ragazzi.

Se volete leggere qualcosa vi rimando a questo link.

Buono studio.

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