Nessuno tocchi il Formicoso

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Il 19 agosto scorso ho partecipato al concerto di Vinicio Capossela, una giornata stupenda, uniti per protestare contro lo scempio che si vuole realizzare con la discarica del Formicoso.

Di seguito vi riporto l’articolo che avevo scritto su vocescuola.it, inoltre ho aggiunto nella mia photogallery personale le foto che ho realizzato in quella giornata.

Dopo la scuola sto toccando con mano le decisioni scellerate di questo governo. Prima di partire per le vacanze avevo anche io quasi creduto al messaggio di un capo del governo che dichiarava: “abbiamo risolto l’emergenza dei rifiuti”, si è vero forse solo nei telegiornali, ma una passeggiata per la città vi farà comprendere che la crisi è enorme.
L’immondizia di Napoli sta compromettendo in modo gravissimo la vita di una grande fetta della Regione Campania, l’Irpinia terra martoriata da una falsa politica, paesi morenti a forte emigrazione, una terra che non si è mai più rialzata dal dopo terremoto.
Ieri ho partecipato al concerto del bravissimo Vinicio Capossela, che ha raccolto diecimila persone per dire no alla discarica dei veleni.
Il luogo suggestivo, l’altopiano del Formicoso, 900 metri sul livello del mare tra Andretta, Bisaccia Aquilonia e Calitri (i paesi più vicini) il concerto si è svolto sulla sommità dell’altopiano in un campo enorme, dove era stato appena mietuto il grano, tutto intorno, come giganti immobili gli enormi piloni delle pale eoliche, una luna piena bellissima ha illuminato tutta la serata.
Una fila lunghissima di gente di ogni età ha risalito a piedi l’altopiano per dire a gran voce “non ci uccidete”.
Che assurdità, la gente di queste terre non dice in assoluto no alle discariche ma chiede sistemi diversi come le discariche di compostaggio, si è ripetuto più volte: “ogni provincia gestisca i propri rifiuti, non possiamo pagare noi gli errori di Napoli!”
“Napoli non è la Campania!”
Nelle zone dell’Alta Irpinia si raggiunge più del 55% della raccolta differenziata e nel comune di Andretta si raggiunge il 70% uno dei più alti d’Italia e per “premiarla” proprio qui si vuole costruire una discarica che raccoglierà anche rifiuti chimici altamente tossici provenienti da Napoli e dalle industrie del nord.
L’Italia, Paese delle assurdità e di leggi inapplicate: esitono leggi che dicono in terre altamente sismiche non è possibile costruire nessuna discarica e queste zone sono tra le più a rischio e come sempre chi fa la legge va contro la legge.
In queste zone la terra è vita, grano, vigneti e ulivi ovunque. Da molti contadini del luogo ho raccolto la medesima testimonianza: “se costruiscono il grande buco la terra si avvelenerà e le nostre bestie moriranno, così come è successo per Ariano e Savignano, emigreremo come hanno fatto i nostri figli e queste terre saranno il primo deserto d’Italia”.
Tutti i piccoli comuni si sono schierati per esprimere il loro dissenso, il grande assente: il comune di Avellino.
Spero che la protesta di questa gente venga ascoltata e condivisa sempre di più, questa mattina tutti i giornali compresi Corriere della Sera, Repubblica (che negli scorsi giorni ha pubblicato altri articoli) e molti altri hanno dato voce alla gente di questi luoghi.
Dovreste vedere quanto sono belle queste terre!

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