La scuola che muore grazie alla banda dei tre

A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico, negli istituti regna il caos. Gli effetti della riforma della scuola stanno colpendo tutti i gradi e i livelli d’istruzione. E sale la protesta dei professori contro le leggi dei ministri Tremonti e Gelmini. In Sicilia l’organico è stato ridotto di oltre 13mila insegnanti. In Piemonte i tagli viaggiano al ritmo di 3mila unità l’anno. E mentre nelle scuole del nord mancano non solo i supplenti ma anche i presidi, si annunciano altri colpi all’istruzione: entro il 2012 infatti saranno più di 130mila i docenti “cancellati”. Che andranno a gonfiare la già esorbitante cifra dei precari: oggi sono 266.600 gli iscritti nelle cosiddette graduatorie ad esaurimento. Intanto le annunciate 23mila nuove immissioni in ruolo sono diventate 16mila. Ma le 10mila previste per quest’anno rischiano di essere molte meno di Michele de Gennaro e Augusto Pozzoli…

Continua su: il Fatto Quotidiano

Questa voce è stata pubblicata in politica scolastica e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a La scuola che muore grazie alla banda dei tre

  1. everyinfo scrive:

    è proprio bello vedere come un paese “moderno” riesca a demolire l’istruzione, pilastro dello sviluppo. La scuola italiana sta diventando uno schifo, e quelli che ne rimettono sono per primi gli insegnanti, gli studenti e di conseguenza tutto lo stato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.