Alimentare dispositivi a 5V controllati da micro:bit

Scrivo questo breve post in risposta ad una mail di una collega, insegnante di scuola media, che qualche ora fa mi chiedeva dettagli in merito all’alimentazione di sensori a 5V controllati con micro:bit, sensori che molto spesso vengono utilizzati anche con Arduino.

Laura: “Ciao Michele, ho seguito i tuoi precedenti corsi di robotica e seguirò il prossimo sul laboratori green. Ho notato che durante le lezioni hai utilizzato un cavo USB tipo A maschio da cui prendevi l’alimentazione che giungeva da un pacco batterie. Ho visto che i due cavi rosso e nero erano due jumper maschi che collegavi alla breadboard e da questa fornivi tensione all’elettronica che ci hai mostrato. Non posseggo un saldatore e non potrei farlo usare a scuola ai ragazzi, puoi indicarmi un’alternativa per fare la medesima cosa con oggetti di basso costo?”

Certamente sì le alternative sono diverse. Potreste utilizzare un alimentatore esterno, oppure in alternativa la soluzione che mi sento di consigliare, perché richiede solamente una forbice o una spelafili, fa uso dei morsetti Wago a due vie, in questo caso sono sufficienti due connettori. Questa tipologia di connettori consente, mediante un contatto a molla, di serrare insieme due fili.

Quindi un contatto a due vie costituisce un unico nodo, è come se torcessero insieme due fili per connetterli insieme. In alternativa ai Wago potreste utilizzare dei semplici morsetti a coccodrillo, però questi necessitano l’uso di un cacciavite di piccole dimensioni che non è il caso di usare con gli studenti più piccoli.

I connettori Wago possono essere acquistati su molti store online, oppure in qualsiasi negozio di forniture elettriche o brico.

Esistono morsetti vago a più vie, questi permettono di connettere insieme più fili, di seguito un’immagine della confezione che ho acquistato su Amazon in cui sono presenti morseti da: 2, 3, 4, 5 contatti

Come sapete micro:bit è in grado di fornire una tensione di alimentazione massima di 3,3V appena sufficiente per alimentare sensori connessi al micro:bit. Possiamo quindi utilizzare una fonte esterna, come ad esempio un alimentatore per la ricarica del cellulare ho un hub USB. Ricordo che da un punto di vista elettrico bisogna sempre mettere in comune le masse dei vari dispositivi e connettere il positivo di ogni dispositivo al potenziale positivo di funzionamento di ciascuno.

Per realizzare il cavo di alimentazione è essenziale procurarsi due jumper Maschio-Maschio, di seguito la procedura passo passo per ottenere il cavo.

Realizzazione cavo di alimentazione

Procuratevi un cavo USB dotato di un connettore Maschio tipo A e tagliatelo:

Sguainate il cavo per circa un paio di cm. Nell’immagine ho utilizzato una spelafili, ma potreste utilizzare una forbisce, fate attenzione solamente a non tagliare i cavi interni. Vi consiglio di esercitarvi prima con un altro cavo elettrico che vi avanza.

Dovreste notare che sono presenti 4 cavi, il rosso e il nero sono l’alimentazione (5V) e i cavi verde e bianco sono utilizzati per la trasmissione dei dati, questi due non li utilizzeremo

Spelate il filo rosso e il filo nero, per una lunghezza di circa 1 cm

Torcere i fili in modo che non ci siano capelli di rame volanti

Tagliare i fili bianco e verde e ripiegarli sulla guaina nera

Utilizzando del nastro isolante coprite i fili bianco e verde ripiegati. Con il nastro isolante fate un giro anche intorno al filo rosso e nero

Prendiamo ora due jumper Maschio-Maschio, sarebbe opportuno che fossero rosso e nero

Tagliate una sola estremità per ogni jumper

Spelare l’estremità tagliata di ogni jumper per circa 1 cm e torcete i fili spelati

Sul vostro banco di lavoro dovreste avere una configurazione simile a quella rappresentata nell’immagine che segue

 

Inserite i due fili neri nel primo morsetto e i rossi nel secondo morsetto. Per far ruotare di 90° le mollette su i morsetti bisogna fare un po’ di forza. Richiudete le mollette e assicuratevi che i fili non fuoriescano. Fate attenzione che dovete serrare la sola parte di filo spelato, quella che mostra il rame.

Il risultato finale dovrà essere qualcosa di molto simile a ciò che è mostrato nell’immagine di seguito:

Buon Making a tutti 🙂

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